NOTE D’ARTE mostra di LODOLA

 
Comunicato stampa
Note d’arte alla Contemporanea galleria di Foggia
Lodola in mostra dal 23 gennaio al 13 febbraio
Gennaio e febbraio all’insegna della luce, una pioggia luminosa sulla città di Foggia. Inaugurazione della mostra di Lodola il 23 gennaio alle 18.30 presso la Contemporanea galleria d’arte di Giuseppe Benvenuto in Viale Michelangelo, 65.
Sarà presente l’artista Marco Lodola, fresco di successi importanti in un 2015 intensissimo che fino all’ultimo giorno ha regalato emozioni luminose come quelle del capodanno barese di Gigi D’Alessio, mentre altre e tante sono state le avventure artistiche come quella con Renzo Arbore o alla Biennale di Venezia.
Lodola muove da una percezione della materia artistica mediata da un personalissimo accento creativo che compone in modo evidente elementi e materiali ad un livello di impatto comunicativo interessantissimo. Nelle sue opere fonda l’atto poetico o ideale con quello della costruzione di un’opera modellata dalla luce, per la luce.
Attinge simultaneamente dal Nuovo Futurismo, si muove con tratti Pop e approda al Minimal, un eclettico essere che pone l’affaire di un’arte che si muove spingendosi al design, alla musica, alla danza senza mai saziare la sua portata espressiva. Ovunque emerge il contatto di contaminazioni tra loro non opposte, non in frizione, ma prestate le une alle altre secondo logiche esperienziali di grande impatto visivo. Se il problema della narrazione dell’arte è spesso l’attingibilità del significato che vuole emergere, in Lodola questo non accade poiché il tratto artistico o poietico non è mediato da inaccessibilità metafisica, ma è giustappunto impregnato di auto-evidenza.
Immediato come la luce che costruisce, il senso delle creature lodoliane è vicino quanto i personaggi e gli oggetti di costume a cui si ispira con cinismo quando queste creature del mondo quotidiano ci spingono all’esibizionismo o con ottimismo in tutti gli altri casi.
Giuseppe Marrone, filosofo
“Lodolismo”
di Renzo Arbore
Diavolo di un Marco Lodola! Mi chiamo Renzo Arbore e sono abbastanza noto nel nostro paese per aver “effettuato” varie malefatte nel mondo della musica, della radio, della televisione e perfino del cinema.
Ora, questo Lodola, vorrebbe che facessi danni anche occupandomi di arti figurative e, in particolare, di “scultura”.
Le mie conoscenze a proposito erano finora circoscritte al Mosè di Mechelangelo; al Perseo di Benvenuto Cellini incontrato a Firenze duranteuna gita scolastica dalla natia Foggia e a MarcoAurelio a cavallo conservato in duplice copia, perché non si sa mai.
Come vedete ero afflitto da una desolante ignoranza. Dico “ero” perché, dopo aver visto le opere di questo Lodola me ne sono innamorato delle opere, non di Lodola e ora sono diventato il suo massimo interprete e portavoce. Ho capito la grandezza di Lodola e del suo “lodolismo” il lodolismo è l’essenza dell’Arte Lodoliana; un po’ come il magnete ed il magnetismo, il pacifico ed il pacifismo eccetera partendo da un concetto basilare e fondamentale nella pittura, nella scultura e nelle arti figurative in genere: “Anche l’occhio vuole la sua parte”.
Lo so, può sembrare banale, ma appunto perciò valorizza la complessità, la raffinatezza, l’etica, l’estetica e perfino l’aritmetica delle sculture del Grande Pavese. Lodola con le sue sculture meravigliose “cala il secchio dei ricordi con la fune della cultura nel pozzo della fantasia”. Qualche volta si sporge di più. Qualche volta di meno ma nel pozzo non ci cade mai. Ma come fa a non prosciugarlo lui che vi attinge così tanto copiosamente?
È il vero mistero di Lodola e del Lodolismo.
Diavolo d’un uomo, dove la trovi tutta quella fantasia?
Pubblica :
Massimo Nardi