PERSIA mostra fotografica


L’Associazione Culturale ARTIEMIELE propone per il 26 novembre il vernissage della mostra fotografica “PERSIA” di Ettore Antoncecchi e Mirka Ariano.
Ex Palazzo delle Poste a Bari Ore 18:30 – Aula Leogrande - Piazza Cesare Battisti. Ingresso Libero.
Suggestioni letterarie e visive a cura della scrittrice Francesca Palumbo.
Recitazione degli attori Francesca Balducci e Rino Di Bartolo.
A cura di Pio Meledandri
Con il patrocinio del Comune di Bari e l’Università degli Studi Aldo Moro di Bari.

Interverranno:
Stefano Bronzini - Rettore dell’Università di Bari
Ines Pierucci - Assessora alla Cultura e al Turismo del Comune di Bari
Pio Meledandri - Presidente Associazione Culturale Artiemiele
Abbiamo pensato di intitolare “PERSIA” la mostra fotografica di Ettore Antoncecchi e Mirka Ariano non soltanto perché quel nome è stato usato in tempi moderni come sinonimo dell’attuale Iran, ma soprattutto per evidenziare la pluralità di etnie, culture, religioni e tradizioni presenti in quel territorio, eredità della sua antica storia che ha interessato regioni più vaste in cui si sono succeduti diversi imperi che hanno lasciato importanti ed indelebili tracce.
Secondo lo storico Erodoto il nome Persia deriva da Perseo, l'eroe mitologico che, innamorato di Andromeda, sconfisse il mostro marino che la insidiava: dunque un emblema di lotta e d’amore.
Ettore e Mirka intraprendono il loro viaggio nel 2013 con quella stessa curiosità che ha spinto letterati, artisti, navigatori e viandanti verso luoghi sconosciuti, con gli occhi liberi da condizionamenti e l’umiltà di chi vuole conoscere.
Lo strapotere mediatico e tecnologico minaccia l’abilità del saper essere spettatori, del “guardare” le città, la natura, le persone, i monumenti; inibisce la capacità di leggere gli scollamenti, le disgiunzioni, le stratigrafie del passaggio tra vecchio Oriente e nuovo.
L’interazione tra mondo reale e tecnologia ci pone continuamente di fronte a problemi di modelli di riconoscimento.
Il rischio è quello di precipitare nell’afasia visiva, una sorta di incapacità di vedere oltre lo sguardo.
Le visioni dei due fotografi, frutto di una mediazione dinamica con la realtà e di un composto rispetto verso gli abitanti, fanno emergere in maniera immediata l’analisi della complessità dell’Oriente contemporaneo, la cui rappresentazione è apparsa, nelle immagini prodotte, più interrogativa che risolutiva.
L’attenzione alle gente di diverse etnie e ai loro rituali, alle vestigia di un imponente passato (resti disseminati persino nell’attuale deserto), alle città e ai segni delle trasformazioni sociali ed urbane, induce questi autori ad abbandonare il lessico e la sintassi dei reporter contemporanei, facilmente riconoscibili anche per la loro presenza nei social, per sperimentare poetiche e strategie visive molto semplici e personali, con dovizia di attenzione e di umana delicatezza.
Novembre 2019 Pio Meledandri Presidente Associazione Artiemiele