AT FULL BLAST ! A tutto spiano...terza tappa al palazzo delle delegazioni di Marina di Ginosa


 
AT FULL BLAST !
A TUTTO SPIANO a cura di Massimo Nardi
 Marina di Ginosa
Palazzo delle Delegazioni
dal 15 luglio 2017 al 20 agosto 2017
ore 20.00






INTERVENTI:

   Massimo Nardi (Curatore)


 Carmen De Stasio (Critico d’arte)


   Maurizio Brunialti (Sociologo RAI)


  Vito Parisi (Sindaco di Ginosa)


 Vincenzo Triggiani (Vicesindaco)

 Angelo Moro (Delegato Sindaco di Marina di Ginosa e delegato ai beni culturali)

 Giuseppe Ratti (Direttore della BCC)









 
Patrocini e sponsor
 
Comune di Ginosa
Jat Marina di Ginosa
BCC Marina di Ginosa
Il Sito dell'Arte
Ass. Mani in Pasta
Lido Verde


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Ministero del Beni Culturali
Matera Capitale Europea 2019


Collaboratori: Pino Coce, Antonio Giannini, Letizia Gatti
Artisti:
 Antonia Bufi, Loredana Cacucciolo, Giovanni Carpignano, Mariangela Cassano, Pierluca Cetera, Daniela Raffaele Clitorosso, Pino Colonna, Angela Consoli, Guido Corazziari, Franco Cortese, Flavia D’Alessandro, Paolo De Santoli, Pietro De Scisciolo, Gianni de Serio, Daniela Chionna, Amedeo Del Giudice, Carlo Fusca, Letizia Gatti, Antonio Giannini, Enzo Guaricci, Jara Marzulli, Beppe Labianca, Antonio Laurelli, Oronzo Liuzzi, Rosanna Bucci, Vincenzo Mascoli, Angela Regina, Pietro Ricucci, Concetta Russo, Francesco Sannicandro, Giulio Spagone, Arianna Spizzico, Paolo Tinella, Giuseppe Vallarelli, Antonella Ventola, Claudia Venuto, Alessandro Capurso, Fabio Fiorese, Pietro Amendolara, (Dario Agrimi, Walter Loparco, Lino Sivilli, Rossetta Consalvo)
 

 

 
 
 


Dopo il successo della prima tappa (Laterza, dal 17 giugno al 7 luglio)  e a Matera, Capitale europea della Cultura per il 2019. la collettiva d’arte contemporanea “At Full Blast – A tutto spiano” si sposta ancora più a sud per approdare a Marina di Ginosa

Nuove le location, analogo il format, identica la sfida.
Forme, spazi, elementi, segni, risonanze, frammenti. Tutti rigorosamente “narrati” dall’elegante curatèla quali singoli frames di un unico tessuto emozionale. Ed è proprio qui, appunto, che si staglia la cifra distintiva – non solo estetica – della mostra curata da Massimo Nardi. Pittura, scultura, installazioni, performance, nuove arti visive. I lavori in mostra non fanno sconti: richiedono una relazione, una (de)codifica, impongono un ruolo attivo da parte dello spettatore, pretendono un’interazione persistente fra produttore e fruitore di senso. Il bisogno inoltre, anzi l’urgenza, di un rapporto diretto con la dimensione fisica (quasi una compenetrazione con lo spazio reale e con quei “luoghi” – per dirla con Augé – intrisi di elementi identitari, storici e culturali) segna profondamente l’etica e l’estetica di un linguaggio mai esclusivamente rappresentativo ma sempre marcatamente evocativo.
Inevitabile il riferimento al binomio concettuale deterritorializzazione/riterritorializzazione ed alle complesse, ma epistemologicamente sempre efficaci, analisi di Deleuze e Guattari. Ineludibile il richiamo alla ricca narrativa scientifica esistente sugli articolati rapporti fra mutamenti tecnologici, territori ed espressioni artistiche e culturali. Probabilmente, è proprio in questo solco, in questa riflessione, che questa collettiva cerca (e trova pienamente) il proprio senso, la propria unicità.
Le opere selezionate, infatti, parlano a chi le guarda e spianano il campo ad un’introspezione mai banale, spesso inattesa, dichiaratamente dialettica: passato e presente, ombre e luci, pesantezza e lievità, materialità e spiritualità, quali poli di una dualità intrinseca alla complessità dell’agire umano, svelano il disorientamento sempre più caratterizzante la nostra contemporaneità.
A dispetto di una falsa parcellizzazione, “At Full Blast” apre, dunque, il sipario in un atto unico e richiama in scena, in primo piano, la sensibilità e l’emotività dell’osservatore attivando, sin dal primo incontro, quel sofisticato complesso di relazioni che si instaura, attorno all’opera, fra autore, oggetto e campo della rappresentazione.
Dettagli, espansioni, torsioni, stupore, memoria, segni di discontinuità spaziali e stilistiche che evocano discontinuità nel tempo ma che – paradossalmente – riescono a restituire efficacemente il senso del contesto storico-sociale e la misura della complessità in cui siamo chiamati a vivere.
L’arte contemporanea – è sempre più evidente – seduce inevitabilmente chi sa interpretare le metamorfosi del reale. Anche “At Full Blast” non sfugge a questa regola: è un caleidoscopio di linguaggi, forme espressive e sensoriali che sanno offrire spunti diversi a ciascun visitatore. E’ l’incantesimo inaspettato ed inimmaginabile (differente per ognuno ed in questo senso postmoderno) che ci dimostra, passo dopo passo, opera dopo opera, quanto – anche nell’era dei social e dei digital devices – la bellezza dell’arte senza limiti e dei luoghi ricchi di storia ed identità sappiano sorprenderci ancora. A tutto spiano. 
Maurizio Brunialti