Monet, Cézanne, Van Gogh… Capolavori della Collezione Emil Bührle 10 maggio – 30 agosto 2020 Museo d’arte della Svizzera italiana, Lugano sede LAC


Edgar Degas Petite danseuse de quatorze ans (Piccola danzatrice di quattordici anni) Modello in cera:1880/1881 Fusione: 1932/1936 Bronzo parzialmente dipinto, tutù di cotone, nastro di seta Collezione Emil Bührle Crediti fotografici: Peter Schälchli, Zürich 


Monet, Cézanne, Van Gogh… Capolavori della Collezione Emil Bührle 10 maggio – 30 agosto 2020 Museo d’arte della Svizzera italiana, Lugano sede LAC A cura di Tobia Bezzola Conferenza stampa: venerdì 8 maggio 2020, ore 11:00 Inaugurazione: sabato 9 maggio 2020, ore 18:00 Comunicato stampa Lugano, lunedì 2 marzo 2020 Dal 10 maggio al 30 agosto 2020, il Museo d’arte della Svizzera italiana presenta una selezione di capolavori della Collezione Emil Bührle, tra le più prestigiose raccolte private al mondo. In mostra opere iconiche dell’Impressionismo e del Postimpressionismo: Manet, Degas, Renoir, Monet, Cézanne, Gauguin e Van Gogh sono solo alcuni dei grandi nomi di cui si potrà ammirare la grandezza pittorica. Canaletto, Cézanne, Corot, Degas, Delacroix, Gauguin, Guardi, Manet, Modigliani, Monet, Renoir, Strozzi, Van Gogh. Questi i protagonisti della mostra, curata dal direttore del MASI Tobia Bezzola, che presenta una selezione di opere straordinarie del XIX e XX secolo provenienti dalla Collezione Emil Bührle. Costituita tra il 1936 e il 1956 dall’imprenditore Emil Bührle, essa rappresenta uno dei nuclei di opere del movimento impressionista francese più importanti al mondo. L’esposizione offre la possibilità di ammirare nuclei di dipinti di Manet, Degas, Monet e Cézanne, relativi alle varie fasi della loro produzione artistica. Esemplare in questo senso è la scelta di opere di Claude Monet che ne scandisce le tappe salienti del percorso biografico e artistico: il paesaggio dipinto en plein air di Champ de coquelicots près de Vétheuil (1879 ca.), località in cui l’artista si rifugia per sfuggire ai problemi economici che lo affliggono, si rivela il luogo ideale per sperimentare la pittura en plein air e raggiungere una piena autonomia espressiva nelle pennellate; Le jardin de Monet a Giverny (1895) ne testimonia la ritrovata serenità familiare ed economica; Waterloo Bridge (1899-1901), nelle tonalità fredde dei blu e dei gialli, testimonia l’influenza di Turner e Whistler, le cui opere Monet scopre durante i soggiorni londinesi; Le bassin aux nymphéas, reflets verts (1920– 1926), tela rivoluzionaria in cui decade totalmente la gerarchia fra le varie parti del dipinto, stabilisce un’anticipazione pittorica all’astrazione lirica e all’espressionismo astratto. Dipinti che raccontano l’importanza di Monet non solo in quanto figura di riferimento per il movimento impressionista ma anche come fonte di ispirazione per le generazioni successive. Le intuizioni compositive e cromatiche degli Impressionisti trovano terreno fertile nelle sperimentazioni pittoriche dei pittori piú giovani e la loro influenza diviene tangibile nei capolavori di Gauguin, Van Gogh e Modigliani: nell’annullamento dei piani geometrici e nelle vivide tonalità di Gauguin, nelle armonie cromatiche che stravolgono il realismo compositivo di Van Gogh e nell’anatomia geometrizzata del nudo femminile di Modigliani. Originario della Germania, dove nasce nel 1890, Emil Bührle si stabilisce in Svizzera nel 1924. Dal 1936 si dedica al collezionismo, mostrando un chiaro interesse per i lavori della corrente impressionista e postimpressionista, riuscendo ad acquisire, oltre alle opere iconiche sopracitate, capolavori quali La petite Irène di Renoir (1880), Le Garçon au gilet rouge (1888-1890) di Cézanne e Danseuses au foyer (1889 ca.) e la figura bronzea della Petite danseuse de quatorze ans (1880- 1881) di Degas, tutte presenti in mostra. Attorno a questo nucleo impressionista, che costituisce il 2/9 fulcro della Collezione, Bührle raccoglie un insieme di lavori per un totale di quasi 600 opere, che spaziano dalla scultura medievale al Cubismo. Le opere selezionate, unitamente ad una serie di documenti esposti nella sezione introduttiva, illustrano i rapporti e le trattative intrattenuti da Bührle con i mercanti d’arte e i principi secondo i quali è stata formata la sua stupefacente raccolta: da un lato la volontà di mettere in relazione l’arte moderna con i risultati più alti della pittura europea dei secoli precedenti – rappresentati in mostra da capolavori di Canaletto, Strozzi, Delacroix e Corot – dall’altro l’impegno di documentare in maniera esaustiva il percorso dei protagonisti dell’arte moderna. La mostra sottolinea così l’idea di collezionismo “illuminato”, volto a sottolineare le relazioni indissolubili tra passato e presente,illustrando il contributo di ciascun pittore alla storia dell’arte e le corrispondenze esistenti tra movimenti artistici di epoche diverse. Lista degli artisti Giovanni Antonio Canal detto il Canaletto / Paul Cézanne / Camille Corot / Edgar Degas / Eugène Delacroix / Paul Gauguin / Francesco Guardi / Edouard Manet / Amedeo Modigliani / Claude Monet / Pierre-Auguste Renoir / Bernardo Strozzi / Vincent Van Gogh Le ninfee di Monet della Collezione Emil Bührle L’opera fondamentale di Claude Monet Le bassin aux nymphéas, reflets verts fa parte degli oltre quaranta pannelli di grande formato che l’artista realizza durante la preparazione del ciclo oggi esposto all’Orangerie a Parigi. Nel 1951 Emil Bührle incontra Michel Monet , il figlio dell’artista, a Giverny. All'epoca, Bührle sta finanziando la nuova ala espositiva del Kunsthaus Zürich, per la quale pianifica l’ acquisto e successivamente la donazione di due tele del ciclo delle Ninfee. L'anno seguente acquista un terzo dipinto, quello ora in mostra al MASI , a testimonianza della sua pronta sensibilità di collezionista, tra i primi a riconoscere il valore delle tele che si sarebbero rivelate in breve tempo opere chiave per la storia della pittura moderna. Emil Bührle Emil Bührle nasce a Pforzheim, in Germania, nel 1890. Intraprende studi di Filologia e Storia dell’arte ai quali rapidamente si appassiona. Da studente visita nel 1913 la Nationalgalerie di Berlino rimanendo colpito dalla pittura degli impressionisti francesi. Nel 1924 si trasferisce a Zurigo e prende la guida della fabbrica di macchine utensili Oerlikon diventandone proprietario unico nel 1937. Grazie al successo della sua attività imprenditoriale Bührle inizia a dare forma alla sua collezione d’arte, che prese il suo nome tra il 1951 e il 1956, arrivando negli anni ’50 ad acquisire fino a cento opere l’anno. Quando Bührle muore nel 1956 le opere in suo possesso sono quasi seicento. Circa un terzo di esse confluirà nella Fondazione Collezione Emil Bührle creata nel 1960 dai suoi eredi. Questa parte della collezione sarà esposta nella nuova estensione del Kunsthaus di Zurigo a partire dall’ autunno del 2021. Catalogo Il catalogo della mostra a cura del MASI e pubblicato da SKIRA contiene un’introduzione di Tobia Bezzola e testi di Felix Baumann e Lukas Gloor dedicati alla storia della collezione Emil Bührle e al contesto nel quale essa viene costituita. Tutte le opere presenti in mostra sono riprodotte a colori e corredate da schede di commento redatte da storici dell’arte specializzati. Catalogo bilingue italiano/tedesco. La traduzione inglese di tutti i testi è disponibile su richiesta sottoforma di allegato. Mediazione culturale Oltre alle consuete visite guidate gratuite che si svolgono ogni domenica alle 13:00, sono previste per tutta la durata della mostra numerose attività di mediazione culturale volte a favorire la fruizione da parte del pubblico e a trasformare la visita in un’esperienza arricchente ed emozionante. Programma completo: edu.luganolac.ch 3/9 MASI Lugano Il Museo d'arte della Svizzera italiana (MASI Lugano), fondato nel 2015, in pochi anni si è affermato come uno dei musei d'arte più visitati in Svizzera, ponendosi come crocevia culturale tra il sud e il nord delle Alpi, tra l'Europa latina e quella germanica. Nelle sue due sedi - quella presso il centro culturale LAC e quella storica di Palazzo Reali - offre una ricca programmazione espositiva con mostre temporanee e allestimenti della Collezione sempre nuovi, arricchiti da un programma in più lingue di mediazione culturale per visitatori di tutte le età. L'offerta artistica è arricchita dalla collaborazione con la Collezione Giancarlo e Danna Olgiati - parte del circuito del MASI - interamente dedicata all'arte contemporanea. Il MASI è uno dei musei svizzeri sostenuti dall'Ufficio federale della cultura ed è anche uno degli "Art Museums of Switzerland", il gruppo di musei selezionati da Svizzera Turismo per promuovere l'immagine culturale del Paese in tutto il mondo. Esposizioni in corso Julian Charrière Towards No Earthly Pole LAC, fino al 15 marzo 2020 Shunk-Kender Art Through the Eye of the Camera (1957-1983) Palazzo Reali, fino al 14 giugno 2020 Prossime esposizioni A Collection in Progress Collezione Giancarlo e Danna Olgiati, dal 27 marzo al 14 giugno 2020 Bally Artist of the Year Award Palazzo Reali, dal 29 marzo al 26 aprile 2020 PAM Paolo Mazzuchelli Tra le ciglia LAC, dal 5 aprile al 2 agosto 2020 Nicolas Party LAC, dal 31 maggio al 29 novembre 2020 4/9 Informazioni Sede LAC Lugano Arte e Cultura Piazza Bernardino Luini 6 CH - 6901 Lugano Orari Martedì - domenica: 10:00 – 18:00 Giovedì aperto fino alle 20:00 Lunedì chiuso Ingresso Le tariffe e la lista completa di riduzioni e agevolazioni è consultabile direttamente sul sito del Museo. Vendita online www.masilugano.ch www.luganolac.ch Contatti Informazioni per il visitatore +41 (0)58 866 4240 info@masilugano.ch Visite guidate e laboratori creativi +41 (0)58 866 4230 lac.edu@lugano.ch Contatti stampa LAC Lugano Arte e Cultura Ufficio comunicazione +41 (0)58 866 4214 lac.comunicazione@lugano.ch Per l’Italia ddl+battage Alessandra de Antonellis +39 339 3637388 alessandra.deantonellis@ddlstudio.net Margherita Baleni +39 347 4452374 margherita.baleni@battage.net