Programma 2020 delle esposizioni e delle attività dei Musei Civici di Venezia



Data la cancellazione della conferenza stampa di presentazione del programma 2020 della Fondazione Musei Civici di Venezia, prevista per lo scorso 27 febbraio, inviamo i relativi materiali ai giornalisti.


MUVE 2020
 Venezia è una città viva e mutevole. I suoi musei ne ricalcano la natura, custodi di un passato che mai smette di dialogare con il presente, ponendo interrogativi che aiutano a disegnare il futuro. I musei di Venezia custodiscono una stupefacente storia unica al mondo, che milioni di persone ogni anno vogliono vedere con i propri occhi, ma questo è solo uno dei loro compiti. L’immenso patrimonio museale è oggetto di cura e studio ed è anche soggetto che vive nel mutare dei tempi, del pensiero e delle arti.
Il programma per il 2020 della Fondazione Musei Civici di Venezia rispecchia questa attitudine. Con le sue grandi mostre: intrecciando il melodramma contemporaneo ai luoghi che secoli fa lo videro nascere negli spartiti di Monteverdi, mischiando con un grande artista veneziano e internazionale il segno contemporaneo con l’antico oro, arricchendo la relazione della grande pittura di Vittore Carpaccio con la storiografia e con la sua stessa città. Con l’ampliamento e il recupero dei suoi spazi: l’apertura delle Sale Reali al Museo Correr, la trasformazione in museo permanente di Palazzo Fortuny, la composizione di una nuova Quadreria a Palazzo Ducale, l’allargamento del Museo del Vetro di Murano. Con la creazione di percorsi museali tematici dedicati: al Settecento, al contemporaneo, al cuore della città che è Piazza San Marco, alla lagunare rarefazione delle isole. Con i restauri e le donazioni, a testimonianza dell’amore del mondo per la Venezia di oggi. Con il consolidarsi di esposizioni e attività in luoghi inediti: nel tessuto urbano di Mestre e nel paesaggio spettacolare, sospeso fra antico e futuribile, di Forte Marghera. Con le collaborazioni con altri musei internazionali, perché da sempre Venezia è ovunque. Con le attività educative, potente macchina divulgativa e formativa al servizio prima di tutto della città e dei suoi abitanti, anche e soprattutto i più piccoli di loro.
Protagonista della prima grande mostra per il 2020 a Palazzo Ducale in aprile è il melodramma. La sua affascinante storia è messa in scena in Opera. I protagonisti del melodramma, esposizione organizzata dal Victoria & Albert Museum di Londra in collaborazione con la Fondazione MUVE e declinata ricalcando la storia veneziana dell’opera lirica, che in laguna nacque quattro secoli fa negli spartiti di Monteverdi e nei primi teatri aperti al pubblico pagante. Musica, pittura, scultura, architettura, l’opera lirica riunisce diversi linguaggi dell’arte ed è esperienza multisensoriale. La sua storia è influenzata da fattori storici, sociali, politici ed economici, la sua costruzione attraversa molte fasi e coinvolge diversi soggetti: committenti, impresari, compositori, cantanti, costumisti, scenografi, e infine il pubblico. L’esposizione è un’esperienza multisensoriale, con una lunga galleria di dipinti, disegni, abiti, libretti, scenografie, e memorabili première riproposte in una fruizione inedita.
Un omaggio a Venezia come luogo di nascita del melodramma e all’Italia come luogo d’elezione dei più importanti nomi della storia della lirica.
Altra grande mostra in programma sempre a Palazzo Ducale, nell’autunno, è Vittore Carpaccio. Dipinti e disegni. Celebre soprattutto per i suoi cicli di dipinti narrativi e religiosi, Vittore Carpaccio (1460/66 – 1525/26) rappresenta la grandezza e lo splendore di Venezia trasportando le storie sacre nella vita quotidiana, in scenari ricchi di dettagli, unendo l’osservazione della scena urbana al poetico e al fantastico. Oggetto di un rinato interesse della storiografia, anche grazie a recenti scoperte, attribuzioni e restauri, Carpaccio non è più stato oggetto di un’esposizione monografica dal 1963, dalla storica mostra di Palazzo Ducale, dove oggi ritorna. L’esposizione è costruita in co-produzione con The National Gallery di Washington e traccerà, in termini sia tematici che cronologici, lo sviluppo della pittura carpaccesca da una prospettiva aggiornata, attraverso i cicli religiosi e i dipinti di genere e un consistente nucleo di disegni, rivelatori della sua fervida immaginazione, del rigore della sua tecnica e del suo interesse per la natura, la prospettiva e gli effetti della luce. Con importanti prestiti da collezioni museali europee e statunitensi e da collezioni private, nel capitolo veneziano l’esposizione ricostruirà il percorso dell’artista dalla giovinezza alla maturità artistica, ricomponendo cicli narrativi oggi dispersi e rimandando a itinerari cittadini per quelli presenti in laguna; nel suo seguito di Washington, prima esposizione americana per Carpaccio, verranno eccezionalmente proposte opere commissionate dalle confraternite, conservate a Venezia e presentate dopo i recenti restauri rivelatori.
L’estate vede l’apertura nella sede di Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna di una grande mostra dedicata a un artista veneziano di fama internazionale: in Fabrizio Plessi. L’età dell’Oro saranno esposte installazioni storiche e nuovi lavori. Sarà anche un grande omaggio a Venezia da parte dell’artista, ispirato dal tema dell’oro, materia fortemente simbolica e strettamente legata alla città. L’oro plasmato e declinato in diverse forme accompagnerà i visitatori nella scoperta della straordinaria produzione artistica di Plessi attraverso i decenni, fino alle grandi creazioni degli ultimi anni. All’esposizione di Ca’ Pesaro si aggiungeranno le finestre del Museo Correr in Piazza San Marco, dove scorreranno fiumi digitali dorati a fronteggiare i sontuosi mosaici della Basilica.
I Musei della Fondazione sono organismi viventi che si modificano. Nel corso del 2020 le trasformazioni sono numerose e importanti. Lo spazio espositivo del Museo Correr si amplierà con l’apertura della Sale Reali, gli appartamenti riservati fino al 1866 agli Asburgo e poi, fino al 1920, ai Savoia, reali d’Italia, che dopo un decennio di lavori verranno per la prima volta aperte al pubblico. Undici sale che si aggiungono all’Ala Napoleonica e alle Procuratie Nuove e alle nove già recuperate e visitabili, che furono abitate dall’imperatrice Sissi, con decori dipinti e a stucco, marmorini e tappezzerie, mobili, lampadari e accessori d’arredo opera dell’ingegno e della maestria di artisti e artigiani veneziani, in una straordinaria antologia che va dallo Stile Impero all’ultimo Ottocento “umbertino”, in una lunga enfilade di ambienti affacciati sui Giardini Reali e il bacino di San Marco. A Palazzo Ducale le antiche sale della Quadreria, oggetto di un importante restyling, accoglieranno capolavori del Palazzo e un nucleo di pregevoli tele e tavole concesse in deposito a lungo termine da una collezione privata. Dipinti come Il Leone marciano andante di Carpaccio, Venezia e Nettuno di Gianbattista Tiepolo, la Pietà di Giovanni Bellini e opere di autori fiamminghi come il magnifico Cristo deriso di Quentin Metys o l’Inferno di Herri met de Bles detto Civetta acquisteranno nuova vita grazie all’allestimento del maestro architetto e scenografo di fama mondiale Pier Luigi Pizzi. Casa privata, abitazione fastosa e nello stesso tempo specchio di un mondo lontano di fascinose atmosfere decadenti, nate allo scorcio del XIX secolo, nello spirito di quella Venezia cosmopolita che accoglieva i grandi intellettuali del tempo, Palazzo Fortuny vede nel 2020 con Genius Loci la sua trasformazione in spazio museale permanente. Atelier e laboratorio delle arti, dalla scenografia alla fotografia, dalla stampa su tessuto all’illuminotecnica, fino ai celeberrimi abiti Delphos, in questo affascinante e misterioso palazzo la collezione permanente rinasce a 55 anni di distanza dalla scomparsa di Henriette Fortuny, moglie e sodale e musa di Mariano. Nell’isola di Murano il Museo del Vetro presenterà i suoi futuri nuovi spazi nelle adiacenti ex-Conterie, che saranno dedicati prevalentemente alle proposte artistiche contemporanee della produzione vetraria muranese, comprese le donazioni degli ultimi anni alla Fondazione MUVE. Un nuovo e inedito spazio di grande interesse, destinato a raccontare l’oggi e delineare il domani di un’arte preziosa e fragile come la sua materia.
Le relazioni con altre istituzioni e con le persone che amano Venezia sono parte della vita dei suoi musei. Custodire un patrimonio museale significa prendersene cura quotidianamente, si pensi al solo Gabinetto Stampe e Disegni con i suoi 65mila pezzi (50mila stampe e 15mila disegni). Da questo sono tratti i tre album di disegni di grandi maestri del Settecento veneziano, donati nell’Ottocento dai loro antichi possessori e oggi esposti a Ca’ Rezzonico – Museo del settecento Veneziano per Disegnare dal vero. Tiepolo, Longhi, Guardi dopo un lungo restauro sostenuto da Save Venice. Anche l’impegnativo e accurato restauro delle Sale Reali del Museo Correr è stato possibile grazie al Comité Français pour la Sauvegarde de Venise e ai suoi generosi sponsor privati. Per Ippolito Caffi. Taccuini di viaggio, i quaderni con i disegni che l’artista riportò nei suoi ottocenteschi viaggi fra Roma e Napoli, Malta e Atene, Smirne e Costantinopoli, esposti sempre a Ca’ Rezzonico, il restauro è stato possibile grazie a Venice in Peril. Sul fronte contemporaneo, e su quello dei prestiti e delle donazioni, di particolare interesse è l’esposizione La donazione Panza di Biumo e la pittura concettuale americana, che riunirà nella Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro un significativo nucleo di oltre venti opere donate dalla prestigiosa collezione, mettendole in dialogo con alcuni autori della scena contemporanea statunitense, portando così idealmente a compimento la ricerca sulla produzione concettuale americana condotta per oltre cinquant’anni da Giuseppe Panza di Biumo. La collezione della Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, con la pittura di Ottocento e Novecento, è anche uno dei temi dei primi volumi della collana dedicata ai Cataloghi Scientifici Generali delle collezioni della Fondazione Musei Civici di Venezia, con le maioliche italiane del Rinascimento e i ritratti in miniatura del Correr e la pittura del Seicento e del Settecento. I musei custodiscono opere ben note e altre meno conosciute perché conservate nei depositi, nel 2020 all’attuale SICAP, valido strumento di consultazione on line del patrimonio della Fondazione Musei Civici di Venezia, vera eccellenza nel panorama nazionale per varietà e ricchezza quantitativa e qualitativa, si affiancheranno le pubblicazioni, per presentare le collezioni in veste adeguata alla comunità scientifica e alla platea di intenditori e appassionati d’arte.
I musei vivono la città e il suo territorio anche al di fuori delle loro pareti, e anche nel corso del 2020 la Fondazione MUVE sarà impegnata in una serie di eventi e esposizioni esterne alle sedi museali, in particolare in terraferma con MUVE Mestre. La grande mostra sul melodramma a Palazzo Ducale sarà affiancata dal Progetto Opera Contemporanea nel Parco della Bissuola, nel Centro Culturale Candiani verranno esposte le opere selezionate nella seconda edizione del concorso per giovani artisti Artefici del nostro tempo, voluto dal Comune di Venezia e coordinato dalla Fondazione MUVE, e dello storico Premio Mestre di Pittura, oltre alla mostra Mestre e l’arte del ‘900, che restituisce la presenza della città nel panorama culturale e artistico dello scorso secolo attraverso la collezione della Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro. Estremamente suggestiva sarà l’installazione Waterlicht di Daan Roosegarde, una delle più spettacolari e poetiche opere site-specific degli ultimi anni, vissuta e amata da migliaia di persone nei luoghi del mondo in cui è stata già installata, che appare per la prima volta in Italia, negli spazi di Forte Marghera. L’opera allestita  dall’olandese Studio Roosegaarde sarà un’esperienza potente e poetica con al centro la riflessione sull’acqua, l’elemento più importante che contraddistingue Venezia e il suo territorio e tema di stringente attualità non solo per la città lagunare.
I musei non vivono solo delle proprie collezioni, in ognuno seguendo le singolari fisionomie trovano posto le mostre temporanee, per offrire sguardi inediti. Di indubbio interesse sarà l’esposizione dedicata a una delle artiste più note e amate al mondo: Frida Kahlo. Un ritratto intimo riunirà nella Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro un nucleo eccezionale di oltre cento fotografie, mai esposte finora in Italia e in Europa, che ritraggono la pittrice nel corso della sua vita, affiancate ai vestiti di carta dell’artista belga Isabelle de Borchgrave, per offrire una nuova prospettiva su Frida Kahlo sottolineando la sua importanza come donna, performer, genio ribelle e inesauribile fonte di ispirazione della moda e dello stile del Novecento. Nel Museo di Palazzo Mocenigo, Centro Studi di Storia del Tessuto, del Costume e del Profumo, proprio alla relazione tra gli artisti e l’olfatto sarà dedicata Es/Senza, con un gruppo di artisti protagonisti della stagione creativa tra la nascita del nuovo millennio e oggi che individuano nel profumo e nell’olfatto un motivo di ispirazione per le loro creazioni.
La cultura non consce confini e le relazioni dei musei non si esauriscono nel proprio territorio. Con MUVE Outdoor la Fondazione è attiva anche nel 2020 in importanti collaborazioni con altre istituzioni museali in Italia e all’estero. Nello Sharjah Museum of Islamic Civilization con Wonder and Inspiration: Venice and the Art of Islam verrà narrata attraverso opere e documenti della Fondazione Musei Civici la ricca e complessa storia delle relazioni e contaminazioni tra la millenaria civiltà veneziana e il mondo islamico dal medioevo all’età moderna, restituendo lo spirito cosmopolita veneziano e il suo stile, fatto di abilità tecnica e tensione immaginifica. Nel Museum-Reserve Tsaritsyno a Mosca con Behind the Venetian Mask un nucleo di ottanta opere provenienti dai diversi Musei della Fondazione metteranno in mostra gli splendori settecenteschi della Serenissima, con un capitolo dedicato a Giacomo Casanova, per compiere un viaggio immaginario, immersi in uno scenario emozionante ma filologicamente rispettoso. Nella Galleria Comunale d’Arte Moderna di Monfalcone con Kandinsky, Klee e l’arte astratta dalle Collezioni di Ca’ Pesaro Wassily Kandinsky, Alexander Calder, Paul Klee, Lyonel Feininger, Joan Miró, Max Ernst, Jean Arp, saranno protagonisti di una mostra sulle origini dell’astrattismo narrate attraverso dipinti, disegni, stampe e sculture conservati dalla Galleria Internazionale d’Arte Moderna.
Museo che forse più di ogni altro opera quotidianamente con organismi viventi celebrando la natura è infine il Museo di Storia Naturale di Venezia Giancarlo Ligabue. Nella sua magnifica sede ospita reperti di rara bellezza e profondo interesse, con la sua attività scientifica nel 2020 coinvolgerà in modo particolare gli abitanti di Venezia, della terraferma e della laguna, per l’aggiornamento dell’Atlante ornitologico e il monitoraggio delle specie attraverso l’interessante progetto di citizen science Uccelli in città, aprirà le sue porte per diverse attività di divulgazione anche in collaborazione con altre società scientifiche, confermando la propria natura di spazio sempre ospitale e propositivo, seguiterà nel lavoro di monitoraggio della flora e della fauna del territorio, con il Sea Turle Day M’ammalia, progetti dedicati a tartarughe e scoiattoli, continuerà a esplorare le relazioni fra la scienza, l’arte e la società.
Nei musei non si entra solo per ammirarne le collezioni, ma anche per compiere veri viaggi nella conoscenza, in un continuo scambio fra arte e vita quotidiana. Anche divertendosi. Motivo di orgoglio per la Fondazione sono i propri Servizi Educativi, che anche nel corso del 2020 offriranno oltre 150 proposte in tutti i musei e nelle mostre temporanee, in più lingue, per scuole di ogni ordine e grado, famiglie e adulti provenienti sia dal vastissimo mondo degli ospiti della città, sia dall’articolata complessità del territorio regionale. Grazie alla vastità e all’ampiezza del patrimonio MUVE, le proposte educative possono infatti spaziare in molteplici ambiti: arte, storia, scienze, lingue, letteratura, ricerca, filosofia, musica, robotica e molto altro, sfruttando una fitta rete di nessi interdisciplinari. Tutte le attività sono strutturate secondo criteri di massima inclusione, con attività anche specifiche per rispondere a una grande varietà di particolari necessità.


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Pubblica:
Massimo Nardi