Parma Capitale Italiana della Cultura 2021 Opera: il palcoscenico della società Una mostra sul rapporto fra opera e società
Comunicato
stampa
Parma Capitale
Italiana della Cultura 2021
Opera: il palcoscenico della società
Una
mostra sul rapporto fra opera e società
Parma, Palazzo del
Governatore, 18 settembre 2021 – 13 gennaio 2022
Nell’ambito di Parma Capitale Italiana
della Cultura 2021, sabato 18
settembre a Palazzo del Governatore, apre al pubblico la mostra Opera: il
palcoscenico della società,
che sarà visitabile fino a giovedì 13 gennaio 2022.
L’esposizione,
curata dalla storica dell’arte Gloria Bianchino e dallo studioso
verdiano Giuseppe Martini, su progetto di allestimento scenografico a
cura di Margherita Palli Rota, è prodotta da Comune di Parma e
realizzata da Casa della Musica, in collaborazione con la Fondazione
Teatro Regio di Parma.
Nonostante per secoli il suo
pubblico sia appartenuto all’aristocrazia, l’opera è divenuta nel tempo
sinonimo di passione popolare, riuscendo a valicare la dimensione del
divertimento e dello spettacolo per diventare non solo memoria collettiva, ma
rappresentazione dell’identità di una nazione.
Lungo 20 sale del Palazzo del Governatore si apre un percorso articolato
in tre sezioni che indaga l’influenza dell’opera sugli usi e costumi del tempo
e sullo scenario politico: un vero e proprio viaggio attraverso l’universo operistico
nel suo legame con i processi di autonomia nazionale, i valori civili della comunità
e la riflessione sulla propria identità e sul proprio passato.
Il mondo dell’opera è presentato
sotto vari aspetti: il suo pubblico e il modo di stare in teatro; le strade che
il melodramma ha intrapreso per avvicinarsi a un pubblico più ampio e i mezzi
che gli hanno permesso di scendere dal palcoscenico per farsi conoscere fuori
dal teatro; l’influenza esercitata sulla cultura e sull’immaginario collettivo;
il suo dialogo con la politica, tra arte di regime, protesta e censura; il
contributo all’ampliamento delle conoscenze linguistiche attraverso i libretti;
e infine i cambiamenti delle modalità di ascolto, dagli organetti meccanici
fino al disco, e il rapporto con vecchi e nuovi strumenti di comunicazione, dalla
radio alla televisione e al web.
Il percorso espositivo
Le prime otto sale
dell’esposizione (Stanze 1 e 2 Dalla nascita alla maturità – Stanza
3 Censura – Stanza 4 Protesta politica – Stanze 5 e
6 Opera e regimi – Stanze 7 e 8 Opera, politica e
contemporaneità) si soffermano sull’influenza reciproca tra opera e sistema
politico. È stato proprio il suo successo ad assicurare al genere una continua osservazione
da parte dell’autorità politica, sia per orientare il consenso e disciplinare
la morale, sia per controllare che non si veicolassero contenuti pericolosi per
il potere. Parallelamente, la storia dell’opera è una continua lotta contro
l’autorità, in nome della libertà artistica del compositore. Il teatro è stato
spesso scelto come luogo fisico di protesta, ma la contestazione è avvenuta
anche attraverso le opere messe in scena, come nel caso dei moti risorgimentali
e dei regimi del Novecento.
Stare
all’opera (Stanza 10), inoltre, è un’attività sociale
articolata: lo spettacolo non è solo una rappresentazione a cui assistere, ma
diventa pretesto per stabilire relazioni sociali mangiando, sorseggiando,
chiacchierando e ostentando il proprio ruolo attraverso riti codificati.
La mostra prosegue, in altre
cinque sale, analizzando l’influenza dell’opera sui diversi aspetti della
società (Stanza 11 Figure della memoria – Stanza 12 Opera
e parole – Stanza 13 Il gesto è il personaggio –
Stanza 14 L'opera è donna – Stanza 15 La passione per
l'opera). Il teatro è memoria del singolo, dei personaggi, degli
spettacoli, memoria collettiva di un sogno civile, ma è anche strumento che ha
contribuito a rendere la figura femminile sovrana del palcoscenico. Importante
è il contributo apportato dall’opera alla lingua italiana e alla letteratura: i
libretti sono stati veicoli per accrescere il vocabolario non solo degli
appassionati, e far conoscere grandi autori stranieri quali Hugo, Shakespeare,
Dumas. Inoltre l’opera, inizialmente esclusiva dell’aristocrazia, ha aperto le
sue porte a un pubblico più ampio, che la riconosceva come rappresentazione
dell’identità di un territorio e della nazione intera. In questo contesto si sono
diffuse nuove iconografie del genere che sono presto entrate a far parte
dell’immaginario popolare: tra queste la gestualità dei cantanti, inizialmente
vista con ilarità ma presto riconosciuta come codice visivo con cui poter identificare
i protagonisti delle opere.
L’ultima sezione della mostra
illustra il materiale che si è raccolto nel tempo attorno alla comunicazione
dell’opera (Stanza centrale L'opera appesa – Stanza 17 Opera
da leggere, opera da ridere – Stanza 18 L'opera fuori dal
teatro – Stanza 19 Il mito dell'opera – Stanza
20 L'opera riprodotta). Verso la fine dell’Ottocento iniziano
a circolare riproduzioni grafiche di scene d’opera sugli spartiti, immagini
fotografiche, e vario materiale iconografico dell’universo operistico, sotto
forma di cartoline, calendarietti, figurine, e poi nelle riviste, su giornali, locandine
e manifesti. A questi si aggiungono le prime recensioni, parodie e brani degli
spettacoli riproposti da forme più popolari, come la musica delle bande e il
teatro di burattini, per citarne alcuni. I media di massa del Novecento hanno
poi cambiato il mondo del melodramma, permettendo di accedere sempre più
facilmente al consumo dello spettacolo operistico, moltiplicandone la
conoscenza in modi mai vissuti prima e dimostrando come l’opera sia sempre stata
capace di adattarsi al nuovo.
Appuntamenti per approfondire la
mostra
Arricchisce l’esposizione una serie di
iniziative collaterali che offre diverse occasioni di approfondimento sulla
mostra. In calendario concerti a tema proposti dalle principali
istituzioni concertistiche di Parma con programmi musicali sulle più importanti
opere dell’Ottocento; attività di laboratorio per famiglie e scuole, con
l’obiettivo di formare e coinvolgere un nuovo giovane pubblico; incontri
sui temi scelti dalla mostra con ospiti a direttori di teatri e di canali
televisivi, presidenti di associazioni musicali, registi d’opera per la TV e
per il cinema, e amministratori d’ambito culturale.
Opera:
il palcoscenico della società
A cura di: Gloria Bianchino
e Giuseppe Martini
Dove: Palazzo del
Governatore, piazza Giuseppe Garibaldi 19, Parma
Apertura al pubblico: 18 settembre
2021 - 13 gennaio 2022
Prodotta da: Comune di Parma
– Settore Cultura e Giovani - S.O. Casa della Musica, in collaborazione con la
Fondazione Teatro Regio di Parma, nell’ambito del programma ufficiale di Parma
Capitale Italiana della Cultura 2021
Progetto allestimento
scenografico a cura di: Margherita Palli Rota (Studio C.B.B.B. srl), con la
collaborazione di Valentina Dellavia e Eleonora Peronetti
Progetto illuminotecnico a
cura di: Andrea Borelli per Fondazione Teatro Regio di Parma, realizzato da
Parma Infrastrutture
Programma iniziative
collaterali di valorizzazione a cura di: Gianluigi Giacomoni
Catalogo: pubblicato da
Comune di Parma, in vendita presso il bookshop di Palazzo del Governatore, 15 €
Orari: dal mercoledì al
venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18; sabato, domenica e festivi dalle 10
alle 19. Visite guidate su prenotazione per gruppi di massimo 20 persone
Biglietti: intero 6 € -
ridotto 4 € o 2 €
Biglietteria mostra:
0521.218035 (numero attivo dal 18 settembre 2021)
Per info mostra e biglietti:
opera@comune.parma.it - Casa della Musica 0521.031170
Ufficio stampa: Delos | delos@delosrp.it | 02.8052151