GenovaJeans

 


GenovaJeans 

 

2 - 6 settembre 2021
inaugura la “Nuova Via del Jeans” fra via del Campo (di Fabrizio de Andrè) via San Luca e via Prè
e la nascita del “Primo museo diffuso del Jeans”
un nuovo evento internazionale che unisce Arte, Turismo, Sostenibilità, Innovazione e Storia

 

Il Comune di Genova annuncia il lancio di GenovaJeans, un nuovo evento internazionale che unirà la storia e il futuro del jeans, nato a Genova e amato in tutto il mondo, sotto l’ombrello della sostenibilità.
© 2021 sarà l’inizio di eventi annuali e colorerà di blu la città di Genova dal 2 al 6 settembre. La prima edizione di quest’anno darà vita alla storia, all’evoluzione e all’innovazione dei jeans con una serie di esperienze immersive che comprenderanno la mostra Artejeans, trentasei opere in tela jeans donate alla città da artisti italiani contemporanei rinomati in tutto il mondo. Le opere verranno esposte al Metelino in vista della creazione del Museo Internazionale del Jeans il cui progetto ha alla base il prestigioso patrimonio storico genovese, a partire dai Teli della Passione del 1538 custoditi al Museo Diocesano e dalle statuine del presepe del 1700 realizzate dalla scuola del Maragliano.
Il Museo si svilupperà man mano che la città riceverà le nuove collezioni che saranno sistemate in location diffuse nell’area.

Candiani, azienda storica italiana specializzata nella produzione del tessuto sostenibile tra cui il rivoluzionario COREVATM denim lanciato di recente, e Diesel, altro fiore all’occhiello del jeans italiano famoso in tutto il mondo – sono i due partners fondatori della manifestazione. Il percorso di GenovaJeans racconterà i momenti salienti della storia e dell’innovazione del jeans. Dalla sua nascita all’evoluzione, mettendo in risalto i momenti storici e culturali che ne hanno influenzato lo stile.

Diesel metterà in mostra, per la prima volta, pezzi leggendari provenienti dai suoi archivi privati negli atrii degli splendidi Palazzi Unesco, nella Loggia di Banchi e nelle vetrine lungo La Via del Jeans, la futura “Carnaby Street” genovese, che raccoglie la Via di Pré, Via del Campo e Via San Luca. Il Comune di Genova vuole ripopolare questa zona nel segno del Jeans anche grazie ad un recente provvedimento che sosterrà le nuove attività commerciali, artigianali, della ristorazione e della cultura nel centro storico. Candiani, negli spazi dell’ex Mercato Statuto, curerà un’esperienza immersiva per sottolineare il danno causato dalla produzione non-sostenibile e presentare soluzioni innovative per il futuro dell’industria, compresa la sua più recente tecnologia COREVATM, primo jeans stretch compostabile al mondo.
La manifestazione sarà completata da un palinsesto di incontri, spettacoli e animazioni organizzate lungo il percorso della Via del Jeans. I visitatori saranno accompagnati dagli animatori, studenti dell’Università e dell’Accademia Ligustica.

Jack Savoretti – la cui famiglia viene da Genova –  sarà protagonista in un docu-film dal titolo ‘Jeans-The Genoa-R-Evolution’, prodotto da Pulse Productions. Con l’anteprima mondiale del documentario musicale con Jack Savoretti e il violinista Rodrigo D’Erasmo per omaggiare Genova e 500 anni della sua storia, della sua musica e del jeans. Le Info qui sotto e nell’allegato.

 

Le principali mostre da visitare, tutti i giorni della manifestazione dalle 10:00 fino alle 22.00

 

Jeans. Dalle origini al mito 

Biblioteca Universitaria, Via Balbi 40

 

La Biblioteca, sede delle conferenze, dell’infopoint, della biglietteria e del merchandising, ospita il racconto delle origini genovesi del jeans e la loro evoluzione nei secoli. La mostra, ideata da Monica Bruzzone, Cristiano Palozzi e Davide Pantile e con il supporto scientifico di Marzia Cataldi Gallo e Clelia Firpo, presenta uno spazio narrativo in cui dialogano reperti storici, installazioni multimediali allestite da ETT SpA, video inediti, documentari dell’Archivio Luce – Cinecittà e approfondimenti didattici, per condurre i visitatori in un viaggio immersivo nel tempo, che inizia dall’origine storica del tessuto Jeans e documenta la costruzione della leggenda Blue-Jeans.

Una significativa collezione storica consente di osservare da vicino le testimonianze più antiche che si conoscano di abiti Jeans. Il passaggio tra il Jeans e il Blue-Jeans è documentato da una storia planetaria identificata con rotte e traiettorie, da ripercorrere nelle installazioni multimediali e nel ricco apparato di video inediti e documentari.

 

Behind the Seams. Quanto credi di sapere del tuo jeans?

Mercato Comunale, Piazza dello Statuto

 

Candiani Denim racconta, attraverso questa esposizione, l’impatto che hanno le proprie scelte d’acquisto sull’ambiente. Due sezioni in contrapposizione vi guideranno in un percorso multisensoriale con l’intento di farvi conoscere ogni aspetto legato alla produzione del capo più amato del mondo, nonché di incoraggiare la consapevolezza agli acquisti passati e a quelli futuri.

Un primo scontro con la realtà, un contesto negativo dove vengono esposte le attuali problematiche dell’industria del jeans quali lo sfruttamento della mano d’opera, gli elevati consumi d’acqua, la seria minaccia delle microplastiche negli oceani ed il consumo e rifiuto sfrenato degli indumenti fast-fashion. Successivamente un contrasto inaspettato, una visione positiva di cambiamento e consapevolezza in cui il consumo e la produzione sostenibile sono le basi fondamentali per la rivoluzione ambientale. Un percorso in cui Candiani Denim spiega come le proprie innovazioni all'avanguardia offrono oggi soluzioni circolari per la produzione del jean.

Scegliere un jeans veramente sostenibile è finalmente possibile: un cambiamento che inizia dalla natura e torna alla natura.

 

 

L’Opera di Ian Berry con Garibaldi: Camicie Rosse e Blue Jeans

Museo del Risorgimento, Via Lomellini 11

 

Presso il Museo del Risorgimento – situato nella casa natale di Giuseppe Mazzini - è esposta l'opera del famoso artista contemporaneo inglese Ian Berry “Garibaldi in jeans”, che rende omaggio all’eroe dei due mondi. Realizzata appositamente per questa occasione, trae ispirazione dal celeberrimo dipinto di Gerolamo Induno GARIBALDI A MARSALA (11 maggio 1860), olio su tela, 1861, del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino, che ne ha cortesemente autorizzato l'utilizzo dell'immagine. 

Oltre al dipinto di Ian Berry i visitatori potranno vedere cimeli e testimonianze iconografiche relative a Giuseppe Garibaldi e alla Camicie Rosse provenienti dalle collezioni risorgimentali civiche genovesi, che testimoniano l’uso del tipico tessuto blu.

Il museo conserva ed espone un ricco patrimonio storico e artistico dedicato alle vicende storiche che hanno portato all’Unità d’Italia. Tra gli oggetti più significativi della collezione permanente da ricordare il documento autografo recante la prima stesura di quello che è poi divenuto l’Inno nazionale italiano, scritto da Goffredo Mameli e lo spartito con la musica di Michele Novaro.

 

Un viaggio nel mondo del jeans, dal passato al futuro 

Palazzo Ducale, Sottoporticato

 

Diesel onora la nascita del jeans e celebra il Made in Italy con una serie di esperienze immersive e informative. La mostra allestita presso il Sottoporticato del Palazzo Ducale è dedicata ai pezzi leggendari ed iconici dell’archivio privato del marchio, per arrivare al jeans sostenibile del futuro (“Diesel for responsible living | A Journey towards a sustainable future”, Via di Prè). Segue un’esposizione per far riflettere su come i jeans siano stati utilizzati per trasformare il mondo dell’advertising (“Diesel for successful living | The history of advertising”, Via di Prè). Lungo la Via del Jeans, si potrà infine ammirare una riproduzione del primo tessuto jeans mai documentato nella storia. Una replica di un capo originale di 300 anni fa, ricreata utilizzando tessuti e lavorazioni fatte a mano e totalmente Made in Italy (“Diesel’s replica of the first jeans ever”, Via Del Campo).

 

 

I Teli della Passione

Museo Diocesano, Via Tommaso Reggio 20r

 

All’interno del Museo Diocesano, allestito nel Chiostro della Cattedrale di San Lorenzo, è conservata una straordinaria collezione chiamata Blu di Genova e costituita da teli considerati a pieno titolo antenati del «jeans». Si tratta infatti di quattordici teli di lino, tinti con indaco e dipinti a biacca che raccontano le varie tappe della Passione di Cristo. Sono stati realizzati tra il 1538 e la fine del XVII secolo per l’abbazia benedettina di San Nicolò del Boschetto, in val Polcevera, e furono commissionati ad alcuni maestri genovesi, tra cui Teramo Piaggio e suoi collaboratori che trassero ispirazione dalle incisioni di Dürer e da Raffaello. Questi grandi teli sagomati dovevano forse costituire una sorta di piccola cappella allestita durante la Settimana Santa per coinvolgere i fedeli nei misteri e nella rievocazione del Calvario di Gesù. Finiti in mani private, sono stati acquistati dal Ministero della Cultura nel 2001 e collocati in deposito presso il Museo Diocesano. 

 

ArteJeans, un mito nelle trame dell’Arte contemporanea

Edificio Metelino, Via Marino Boccanegra 15

 

La mostra costituisce la prima edizione di un’esclusiva raccolta di opere realizzate appositamente da artisti contemporanei con il jeans offerto dall’azienda Candiani Denim partner della più ampia manifestazione GenovaJeans, ideata da Manuela Arata: lavori generosamente donati alla Città di Genova su invito dell’Associazione ArteJeans per sottolineare l’appartenenza di questo straordinario, versatile tessuto alla sua Città marinara, dalla quale nei secoli si è diffuso in tutto il mondo, eccellenza del made in Italy e laboratorio di creatività e ingegno. 

Gli artisti coinvolti in questo progetto unico al mondo, come il tessuto che ne è al cuore, sono tutti italiani e di fama internazionale; a partire dalla primavera del 2020, quando dal pensiero illuminato di Ursula Casamonti e Francesca Centurione Scotto è nato il progetto ArteJeans, gli artisti selezionati dal comitato curatoriale formato da Ilaria Bignotti, Luciano Caprile e Laura Garbarino hanno accolto nei loro atelier il jeans e lo hanno trasformato in opera pittorica, scultorea, ma anche partecipata e relazionale. 

Oggi, in mostra negli spazi moderni e industriali del Metelino, luogo proposto per diventare anche sede del futuro museo del jeans, sono presentate 35 opere tra quelle realizzate nel 2020 dal primo nucleo dei ventisei artisti italiani coinvolti e quelle scaturite dagli undici artisti coinvolti nel 2021. 

Gli artisti: Alberto Biasi, Tomaso Binga, Henrik Blomqvist, Enzo Cacciola, Pierluigi Calignano, Letizia Cariello, Roberto Coda Zabetta, Maurizio Donzelli, Ulrich Egger, Giovanni Gaggia, Goldschmied&Chiari, Riccardo Guarneri, Emilio Isgrò, Ugo La Pietra, Marco Lodola e Giovanna Fra, Claudia Losi, Carolina Mazzolari, Ugo Nespolo, Giovanni Ozzola, Valentina Palazzari, Gioni David Parra, Francesca Pasquali, Gabriele Picco, Pino Pinelli, Fabrizio Plessi, Gianni Politi, Laura Renna, Marta Spagnoli; Vedovamazzei, Serena Vestrucci, Cesare Viel, Gianfranco Zappettini.

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