L’IMPRONTA DELL’ACQUA mostra personale di Roberto Ghezzi a cura di Mara Predicatori
L’IMPRONTA DELL’ACQUA
mostra personale di Roberto Ghezzi
a cura di Mara Predicatori
progetto
promosso da Arpa Umbria
con il
sostegno della Fondazione Perugia
l’esposizione
sarà ospitata in sei comuni del comprensorio
dal 18 febbraio al 16
aprile 2023
L’impronta dell’acqua, mostra personale
dell’artista Roberto Ghezzi a cura
di Mara Predicatori, diffusa in sei diversi spazi di altrettanti comuni umbri,
dal 18 febbraio al 16 aprile 2023.
L’impronta dell’acqua è un progetto culturale
promosso da Arpa Umbria in collaborazione con Roberto Ghezzi e Mara
Predicatori, con il sostegno della Fondazione Perugia, in partnership con
l’Unione dei Comuni del Trasimeno, i Comuni di Castiglione del Lago, Corciano,
Magione, Panicale, Passignano sul Trasimeno, Tuoro sul Trasimeno e le
associazioni Laboratorio del Cittadino e Faro Trasimeno e che ha visto, ai
fini della disseminazione, anche la partecipazione di alcune classi delle
scuole del territorio e la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di
Perugia.
L’impronta dell’acqua ha l’obiettivo di
introdurre nuove forme di progettazione, nuove modalità di produzione
scientifica e artistica, nuovi linguaggi liberi e innovativi per parlare del
lago Trasimeno.
Una mostra e un progetto complesso che intendono restituire una riflessione
sulla rappresentazione paesaggistica e delle sue componenti biologiche e
naturali attraverso la sinergia tra la pratica dell’artista, lo studio
scientifico-biologico dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente - Arpa Umbria
- e la rilettura dell’azione in chiave artistica delle pratiche di produzione e
rappresentazioni di Roberto Ghezzi.
Protagoniste
del progetto sono le Naturografie©
di Roberto Ghezzi, opere inedite che riescono a creare un ponte tra arte e scienza. Si tratta di tele create
secondo un processo studiato dall’artista affinché sia la natura stessa a
lasciare traccia di sé su supporti collocati nell’ambiente naturale per lunghi
periodi. Grazie a questa prassi, Ghezzi è in grado di restituire al pubblico
opere di grande fascinazione estetica, ma anche capaci di fungere da matrici di
raccolta degli organismi tipici dell’ambiente naturale.
Roberto
Ghezzi da anni mappa territori e paesaggi. In due decenni Ghezzi ha
realizzato installazioni e ricerche in molti luoghi nazionali e internazionali,
legando il suo lavoro a studi sull’ecosistema e sulla biologia in parchi e
riserve naturali di tutti i continenti (Alaska, Islanda, Sud Africa, Tunisia,
Norvegia, Patagonia, Croazia). In Italia ha realizzato numerosi progetti di
ricerca in ogni regione e tipologia di ambiente (Toscana, Emilia Romagna,
Calabria, Friuli Venezia Giulia, Umbria).
Le fasi del progetto: Il progetto ha
visto in prima battuta la realizzazione delle opere. Nei mesi di
agosto/ottobre-dicembre, intrecciando istanze di ricerca di Arpa e di tipo
artistico e pratico, secondo la propria metodologia di lavoro, Roberto Ghezzi
ha installato tessuti pretrattati in 4 diversi habitat dell’isola Polvese e
altre tele presso la costa di Castiglione del Lago. Una volta che la natura ha
compiuto il suo corso e l’artista ha deciso che il processo di formazione delle
tele era compiuto, sono state ritirate e si è avviata una fase di
studio ecologico e biologico al microscopio da parte di Arpa
e una fase di trasformazione dei tessuti in opere adatte per le 6 mostre che si
apriranno nel mese di febbraio/aprile 2023.
Da un punto di vista
scientifico,
l’impronta che la natura ha lasciato su queste tele ha permesso una
analisi ecologica da parte di Arpa Umbria, che restituisce
una lettura delle peculiarità ambientali ed ecologiche
del lago Trasimeno. L’analisi ecologica ha permesso di
evidenziare le caratteristiche uniche e particolari del lago e dei suoi abitanti,
di evidenziare come l’unicum sia
formato da più ambienti ognuno contraddistinto da specifici segni distintivi:
la presenza o l’assenza di una specie vegetale o animale, l’insistenza di una
architettura o la duttilità di un corso d’acqua, il ruolo dell’essere umano
nella tutela o nella distruzione di un ambiente protetto. Lo studio biologico
ha esaminato più da vicino le componenti animali, vegetali e minerali che hanno
accolto per diversi giorni le tele dell’artista, accettandole nel proprio
evolversi, assumendole come parte integrante del proprio divenire. Sulle tele
infatti gli insetti si sono riprodotti, le piante hanno trovato supporto per
crescere, gli animali matrice per la propria alimentazione. La restituzione di
questa integrazione è rappresentata dalle numerose sfumature di colore: ogni
organismo ha dipinto la tela con colori brillanti o tenui, secondo il suo
essere o il tempo del suo passaggio o del suo permanere. Acqua, aria e terra
hanno poi dato il loro contributo spostando, trasportando, rimuovendo,
permanendo.
Da un punto di vista
artistico, Ghezzi,
pur ancorandosi da un punto di vista scientifico agli specifici habitat in cui
interviene e dunque operando secondo una logica site-specific, di fatto porta avanti una ricerca sul linguaggio
artistico in sé e più nello specifico una rilettura contemporanea del genere
paesaggistico. Come spiega
Nel mese di febbraio si
apriranno le mostre che restituiranno al pubblico i
risultati della sperimentazione. Nello specifico, il primo appuntamento è a Castiglione del Lago
presso il Palazzo
della Corgna di Castiglione del Lago, dove sarà possibile visionare le Naturografie© prodotte in ciascun
habitat, installazioni frutto della combinazione di elementi di prelievo e una
serie di disegni e rielaborazioni artistiche degli ingrandimenti delle immagini
realizzate al microscopio prodotti da Arpa Umbria. La
mostra, nata come restituzione artistico-poetica e non didascalica, conserverà
l’impianto scientifico ed educativo nei rimandi esplicativi presenti tramite QR
in mostra e dunque nel sito web dedicato. I risultati del progetto saranno restituiti attraverso una mostra
diffusa. Presso Palazzo della Corgna di Castione Del Lago vi
sarà una esposizione principale con una restituzione di tutte le Naturografie e
opere riferite ai vari habitat campionati. In altri cinque comuni del
comprensorio del Trasimeno (Corciano, Magione,
Panicale, Passignano sul Trasimeno, Tuoro sul Trasimeno), saranno
visibili invece dei trittici dell'autore, appositamente pensati, che forniranno
chiavi di lettura plurime al lavoro grazie alla natura eterogenea degli spazi
ospitanti che offrono agganci diversi alla ricerca.
La
restituzione, infatti, pur affrontando l'ambiente lago che fa da legante, di
fatto fornirà in modo latente un'esperienza estetico/conoscitiva che
rifletterà input diversificati e impressioni di tipo
multidisciplinare che nascono dal confronto con la storia e altre opere
contemporanee (Centro Informazioni presso il Parco Campo del Sole, Tuoro), la
ricerca stratigrafica e le testimonianze del territorio (Museo Antiquarium di
Corciano), il rapporto con le pratiche del lavoro (Museo della Pesca di San
Feliciano), con la rappresentazione della natura nell’opera storica di Perugino
(Chiesa di San Sebastiano di Panicale), con la dimensione documentale anche del
lavoro artistico (sala comunale di Passignano) a testimonianza ancora una
volta del forte legame che unisce l’arte
e la scienza.
L’IMPRONTA
DELL’ACQUA
mostra personale di Roberto
Ghezzi
a cura di Mara Predicatori
progetto culturale promosso da Arpa Umbria
con il sostegno della Fondazione
Perugia
Sedi
Varie, Regione Umbria, Comuni di Castiglione del Lago, Corciano, Magione, Panicale, Passignano sul Trasimeno, Tuoro sul Trasimeno.
dal 18
febbraio al 16 aprile 2023
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