“Caos Planetario” Personale di Massimo Nardi - Galleria d'Arte contemporanea Spazio Start

 


Sabato 20 Maggio 2023 alle ore 20,00 presso la Galleria SPAZIO START a Giovinazzo BA si  inaugura la mostra di Massimo Nardi  dal titolo “Caos Planetario”.La mostra, che resterà aperta al pubblico sino a domenica 11 giugno   è curata da Patrizia Dinoi e sarà presentata da Laura Agostini. Nel corso della serata inaugurale ci sarà una performance musicale della talentuosa pianista Antonella Spinelli




                                                                     

Suggestioni da “Caos Planetario

di Laura Agostini 

Chissà se l’uomo si ricorda chi era prima della pandemia, quando aveva ancora l’illusione di diventare una persona migliore?

Avremmo mai potuto immaginare la guerra? Noi che ce l’eravamo fatta raccontare dai nostri nonni o dai nostri genitori?

Le recenti storie drammatiche di conflitti bellici, di pandemia, di cambiamenti climatici ci catapultano in un disordine universale, in un disorientamento tumultuoso, in una confusione senza uguali. Riflettere su questi temi significa affrontare i “mutamenti” in atto.

La “forma” emotiva e autobiografica del tragitto artistico che Massimo Nardi propone in questa sua mostra, ci traghetta in un percorso eclettico che abbraccia nella linea del tempo il suo “sentire” che è anche il nostro sentire di fronte al Caos del momento contemporaneo a livello planetario.

Quando entro nel mondo di Massimo Nardi, nel suo universo surreale, percepisco il suo desiderio di cambiamento nella ricerca di dare forma alla sofferenza, all’amore, alla “follia” in questo sgretolarsi dei sensi per raggiungere l’ignoto. E’ un perdersi per ritrovarsi più consapevoli.

L’artista modellando, manipolando, dipingendo la materia, le dona un significato emotivo e concettuale che rispecchia la sua stessa idea creativa. Dal Caos germoglia la creatività come energia vitale che ci spinge fuori dalla voragine e dal sentimento di angoscia dentro la quale ci risucchia.

E’ una nascita, forse una rinascita…

                                                  

Per Platone il Caos è il luogo primigenio della materia informe, a cui attinge il Demiurgo per la formazione del mondo ordinato, il Cosmo.

Come il teatro greco, forse, anche l’arte esercita in noi un potere catartico che è proprio del “guardare” davanti a noi, oltre noi, al di fuori di noi…il dramma libera e ci libera dalle emozioni tanto scomode quanto umane, di morte e caos.                                

 L’io non pensa, è pensato, assiste allo schiudersi del pensiero come spettatore esterno, come un altro. In questo “distanziamento” diventiamo testimoni della nostra storia collettiva, delle nostre emozioni di rabbia e di riscatto, frustrazione e accettazione, delusione e sfida per il futuro, lutto-vita-amore in un trittico esistenziale che ci vede tutti protagonisti.

Quando si entra nel mondo di Massimo Nardi è come guardare da un caleidoscopio. Ogni volta lo sguardo si indirizza verso una sfaccettatura differente, per la sua scelta di diversificare la materia e la tecnica.

Quello che mi affascina è il fatto che il suo linguaggio artistico esplori superfici che spaziano dal legno alla carta, dalla creta alla pelle del corpo della sua Musa moderna di cui non svela il volto e da cui educe linee sinuose che si incontrano e si incrociano; ingranaggi emotivi che stupiscono in un discorso metaforico e amoroso, il cui gesto elegante della mano definisce l’indole stessa dell’artista.

Il suo mondo ci avvolge ed abbraccia con le sue forme surreali e di meccanicistici ingranaggi: il cerchio dialoga con il quadrato, il pesce con il dolore, i cuori in mutamento avvolti dentro un manto ruggine, il tondo-sfera come una firma, costante presenza cosmica, armonia che ci rassicura e consola accompagnandoci nelle “amarezze” del mondo. La sfera come la Donna è una presenza enigmatica che ci svela il mistero della vita.

Un mondo dove la Natura, non più consolatrice, si rivolta contro l’egoismo e l’egocentrismo dell’Uomo e malgrado tutto ci ricorda la sua Bellezza.

Massimo Nardi condivide generosamente le sue emozioni che rispecchiano le nostre. Forse in questo incontro con l’altro c’è la possibilità di sentirsi umani nel Caos.

Siamo farfalle che sbattono le ali dentro la campana di vetro della nostra esistenza nel tentativo invano di uscire dal sequestro emotivo delle nostre sofferenze.

Le opere di Massimo Nardi mi suggeriscono che dal Caos nasce la nostra umanità come scelta e speranza, e che attraverso l’arte possiamo riflettere, condividere e liberare le nostre paure e sentirci meno soli.

 


Massimo Nardi Mutamenti grigio colori  acrilici su legno  su 33x33 anno 2019


L’estetica di Massimo Nardi si concentra sul mutamento di forme, colori, materiali e territori in una realtà - quella vissuta - in costante divenire, in perenne trasformazione. Una trasformazione che in “Mutamenti” non perdura nella staticità, ma in un dinamismo universale.
“Accostamenti cromatici che trovano nell’inusuale la loro nuova realtà. Questa è l’Arte di Massimo Nardi. L’Artista porta in scena tematiche che attraverso una cromia “illuminata” aiutano il fruitore ad interpretare al meglio il suo linguaggio. L’Alterità segnica rende le sue opere uniche nel panorama italiano e non solo. Il linguaggio parlato è quello rappresentato da forti valori taciti che trovano in eccellenti spinte creative la loro dimensione più vera. Attraverso le opere di Massimo Nardi anche il cosmo diventa un’entità tangibile. Il rappresentato acquista una grande forza comunicativa. Per la prima volta il Significante inizia ad avere lo stesso valore concettuale di un Significato latente che sfugge ad una lettura distratta.

Per “leggere” al meglio le opere dell’Artista Nardi l’astante deve liberarsi da quello stato di incoscienza che caratterizza l’uomo Metropolitano e assumere un nuovo status che trova nella distensione psichica della rilassatezza la sua nuova realtà.  Opere che portano con sé valori fortemente simbolici. Valori che hanno in scelte segniche ben precise la loro essenza. Valori che mutano in divenire. La staticità della forma viene abbandonata in funzione di un dinamismo cosmico che ha in Massimo Nardi il suo interprete più corretto. Un narratore che racconta una storia. La storia raccontata è quella che ha i colori dell’arcobaleno e i significati caratterizzati da un linguaggio che l’Artista rende universale”.  Nardi artista eclettico e poliedrico a 360 gradi. S.Russo


Massimo Nardi,  landscape acrilici su tela 72x105cm anno 2000

La natura è sempre presente nelle sue opere, la natura che deve essere preservata, nei suoi lavori compare spesso l’iconica sfera che, con le sue metafore nascoste e il suo simbolo cosmico carico di fascino, spesso salta fuori come un marchio emblematico nelle rigogliose composizioni. Le sue opere  hanno un eco di una Metafisica dai  riverberi onirici e, inoltre, la spontaneità del gesto di ”homo faber” di Nardi ci ricorda che il suo processo  creativo attraversa anche altri linguaggi, dalla scultura alla body art, dalla scenografia alla fotografia, Nardi, con il ciclo MUTAMENTI, trova nelle sue composizioni forse il suo aspetto più pungente e, si potrebbe dire, il suo manierismo con l’ebbrezza delle forme curve avvinghiate tra loro che, sbirciano il Futurismo, suggeriscono concitati movimenti, che evocano la fluidità delle onde e di cieli astrali dagli slanci imprevedibili. Un’ arte che suona con accenti diversi, accogliente sempre, carica di mistero di una pittura che si concede allo spettatore intervenendo nelle percezioni del gusto e del piacere.  Angelo Cortese


Massimo Nardi cerchio quadrato mutante acrilici su legno 40x63cm anno 2000

Ogni giorno la mente di Massimo Nardi rifugge dalle ordinarietà della vita e delle cose, dall’immane angoscia che ogni truce annuncio gli giunge dal mondo pervaso da guerre e altri flagelli, e si dirige verso il cosmo.La notte è il tempo in cui gli piace pensare a mondi stranieri, a posti ignoti, a itinerari folli; immagina città e paesi creati a modello d’uomo da altri esseri viventi o solo pensanti. Il suo è un viaggio di sola andata, il ritorno lo immagina un’utopia pervadente: vuole portare con sé un carico di elementi terrestri che mutano solo al segno di una matita e fondare una cultura nuova ma universale. Per spostarsi vorrebbe avvalersi della teoria di Einstein-Rosen e del wormhole, quella ineffabile scorciatoia che porterebbe da un punto dell'universo a un altro, viaggiando più velocemente della luce e connettendo i due punti dello stesso universo in un tempo assai differente, magari servendosi della magia regalata dalle sue sfere onnipresenti.Nel suo enorme bagaglio, egli trasporta il caos rivoltante che lo circonda; lo accumula, lo assorbe, lo ricuce, ma lo fa esplodere compostamente in ogni sua opera. Sotto un cielo di azzurro e porpora gli alberi hanno chiome ellittiche; gli uccelli trasformano i colori delle loro penne dall’alto di viadotti e ponti ad arco romani ammiccando a stelle lucenti; i puzzle sembrano creati con l’arte propria del puntinismo, il gioco piacevole che quieta i bambini e pure gli adulti; la sensualità e l’erotismo del metallo lavorato si pronuncia in tutta la sua potenza in statuette e suppellettili in metallo. Un bidone di olio diventa un serbatoio di pensieri maligni da portare altrove per farli detonare mescolandoli tra satelliti vaganti e in disarmo.La figura femminile, presente in quasi tutte le sue opere, è al centro del suo credo artistico: a volte veste i colori accesi del pianeta rosso, altre i colori pastello delle palette.La percezione che egli riconsegna dell’ignoto è sublime quanto ingannevole: nelle sue opere il buio severo separa, toglie; la luce ritempra e modella, restituisce una condizione nuova e indispensabile.Straordinaria è la sensazione che egli dà quando rappresenta nuclei colorati non pulsanti ma vivi - benché avviluppati da costruzioni rocciose che paiono sterpi pungenti -, che riescono a migrare verso altri pianeti conservando intatte le proprie forme originarie, nella consapevolezza assoluta di divenire liberi in un posto non loro.Il suo magma si scioglie e la materia si fa acqua, si liberano le ambizioni che abbiamo della vita. La sua arte è una musica dolce che vibra come Il refolo di vento che si insinua tra l’orecchio e la conchiglia e i rumori dell’ambiente circostante: trapassa ogni ostacolo senza indugio fendendo i metalli e, raffreddandoli, riesce a riconsegnare la meraviglia delle cose insignificanti, dei passaggi incerti.Con un caos cosmico lancia la sfida alla perennità: raccoglie a sé e propaganda i suoi codici senza nasconderli, vibra i pennelli nello spazio come fanno le zampe ambulatorie di un ragno sulla sua filiera, disegna il rumore dolce e sconnesso simile al battito del cuore che porta nel suo petto.E in quest’armonia ultraterrena, mossa da bufere spirituali e underground, egli ci dimostra ancora una volta che l’amore che circola larvato tra i suoi meccanismi dentati non va inseguito, bensì sognato. Carmelo Guido



Massimo Nardi mutamenri acrilici su legno 40x63cm anno 2000

L’atmosfera distesa, surreale che aleggia nelle opere di Massimo Nardi apparentemente invita a disertare la spasmodica complessità del presente per offrirci il conforto di un tempo sospeso, utile a riprendere fiato e, pertanto, priorità funzionale anch’essa alla vita.  Estasiati dalle forme avvolgenti, dagli intrecci organici, dai nodi vitali che egli raffigura,  ne veniamo distratti e, come spesso accade anche nelle nostre vite, eludiamo la risposta alla domanda delle domande ovvero quale sia l’imperscrutabile senso del nostro destino. Quasi fossero dissimulate sezioni tissutali, i colorati grovigli di organismi vegetali e animali, interi o in parte rappresentati, a volte immersi in una unificante matrice d’acqua, denunciano percorsi cellulari rivelatori dell’attaccamento alla vita e della indiscussa volontà di sopravvivenza del genere umano. Tuttavia sfere distanti, lucenti, sideree ci riconducono al pensiero dominante di un’altra vita:  soprannaturale, questa volta, e  incorporea. Possiamo definirle un cristiano memento mori richiamato dall’evanescente lucentezza dell’infinito. Pertanto inesplorati territori emotivi si colorano di elegantissime palette di colori freddi che invitano al raccoglimento e alla riflessione. L’oscurità e la luce, il finito e l’infinito, il materiale e l’immateriale campeggiano nelle opere di Massimo Nardi rammentandoci, ad ogni luna, l’insanabile , tormentato conflitto tra eros e thanatos. Patrizia Dinoi 


     Installazione scultura opere di Massimo Nardi




Massimo Nardi smalto no war 60x60cm anno 2022





Massimo Nardi, nato a Bari il 05/09/1963, si specializza in pittura e ceramica ; è stato assistente scenografo dall' 87 al Teatro Petruzzelli di Bari. Ha partecipato a numerosissime collettive e rassegne Internazionali. E' autore di diversi progetti per la solidarietà, ha collaborato con autorevoli artisti Internazionali e curato mostre importanti. Ha divulgato la sensibilità verso il riciclo con il progetto MUTAMENTI. Il decennio del nuovo millennio lo vede impegnato nel progetto "Mutamenti .Molti sono i premi e i riconoscimenti ricevuti. Hanno scritto di lui critici e giornalisti importanti, le sue opere sono esposte in Musei collezioni pubbliche, private ed ecclesiastiche in Italia e all'estero. Attualmente la sua arte è orientata anche sulla Body art, le sue performance sono richiestissime in tutta Italia.





CAOS PLANETARIO 

Mostra  d’Arte Contemporanea

 di Massimo Nardi

a cura di Patrizia Dinoi

Galleria d'Arte Contemporanea Spazio START

presentazione di  Laura Agostini.

 Interventi in catalogo  di: Salvatore Russo,  Angelo Cortese, Carmelo Guido.

Performance musicale della  pianista Antonella Spinelli .

Vernissage ore 20.00 del 20 maggio  

visitabile fino al 11 giugno 2023

GALLERIA SPAZIO START

Via Cattedrale,14  Giovinazzo BA—CAP 70054

spaziostart.giovinazzo@gmail.com

Info: 389 1911159

Spazio espositivo destinato alla rappresentazione di idee, espressioni, forme e percorsi di ricerca artistica

Ufficio stampa enkomionarte@gmail.com