“GESTI SCOLPITI” di JAGO. Parco Archeologico di Taormina
RECORD STORICO DI INGRESSI PER LA MOSTRA
“GESTI SCOLPITI”
di JAGO
Parco Archeologico di Taormina
Fino al 3 maggio 2026
Teatro Antico di
Taormina – Parco Archeologico di Naxos Taormina
Riscuote un successo senza precedenti l’apertura della grande
mostra “Gesti Scolpiti” dello scultore Jago, inaugurata il 3 settembre 2025
all’interno dello scenario unico del Teatro Antico di Taormina. L’interesse, la
curiosità e l’apprezzamento del pubblico si sono tradotti in numeri da record:
nella sola giornata di domenica 07 settembre si sono registrati 5.700 ingressi;
nello stesso mese del 2024 la media degli ingressi giornalieri si attestava tra
i 3.500 e i 4.500. Un risultato che rappresenta un primato storico per il Parco
Archeologico di Taormina e che non ha intenzione di arrestarsi. Una
testimonianza della straordinaria capacità dell’arte contemporanea di dialogare
con il patrimonio millenario del territorio. La mostra, che coniuga la potenza
evocativa delle sculture di Jago con la suggestione del contesto archeologico,
si conferma già nelle sue prime giornate come uno degli eventi culturali più
rilevanti dell’anno in Sicilia e nel panorama nazionale.In merito a questo
straordinario risultato, l’architetto Orazio Micali, Direttore del Parco
Archeologico di Naxos Taormina, ha dichiarato: “Il nostro tempo, compresso tra
estremi che disorientano e sottraggono equilibrio all'esistere, trova nell'arte
rifugio e consolazione. L'anima di ciascuno, senza differenza alcuna, vive
vibrazioni ed emozioni senza barriere e ideologie, ricercando nell'opera d'arte
ciò che unisce anziché dividere. Le presenze, numerose come non mai, sono
testimonianza silenziosa ma determinata del valore primario e irrinunciabile
della cultura come motore universale perché destinata all'eternità” Un segnale
forte e promettente per il futuro del Parco Archeologico, che si afferma sempre
più come centro propulsore di cultura e attrattività turistica, capace di
offrire esperienze uniche che uniscono arte, storia e bellezza. Iniziative
simili, in cui l’arte contemporanea s’inserisce con rispetto e forza espressiva
in contesti archeologici unici, sono state realizzate in altri importanti siti
italiani, contribuendo a valorizzare il patrimonio attraverso linguaggi
attuali. Tuttavia, per la Sicilia si tratta di un risultato senza precedenti: i
numeri registrati a Taormina non trovano paragoni in altre iniziative simili
sull’isola e segnano una svolta storica per il modo in cui l’arte può dialogare
con il passato, intercettando pubblici ampi e trasversali.Nel contesto
emblematico di Taormina, crocevia di civiltà̀ e teatro di memorie antiche,
vengono messe in dialogo quattro opere di Jago: Impronta Animale (2012),
Memoria (2015), Prigione (2016) e David (2024, bronzo). Qui, le suggestive
sculture si inseriscono come gesti scolpiti nel tempo, testimoni di una
continua necessità espressiva che attraversa epoche e linguaggi. Le prime tre
sculture, scolpite in marmo statuario, ruotano attorno al tema della mano:
simbolo di contatto, creazione, affermazione personale. È attraverso la mano
che l’essere umano lascia un segno, affonda nella materia, costruisce memoria.
Non solo strumento, ma autoritratto: presenza viva che attraversa il tempo. In
Impronta Animale, la mano si fa reperto: un segno primordiale che richiama le
pitture rupestri, rievocando un contatto ancestrale con la terra e con la
nostra storia profonda. Memoria, presenta un’impronta di mano scavata nella
pietra. L’opera riflette sulla memoria e sull’eredità, rendendo tangibile la
traccia della presenza umana come simbolo di permanenza e ricordo. In Prigione,
l’immagine scolpita, avvolta nelle pieghe del marmo, sembra voler emergere da
una prigione di pietra. I contorni della figura umana sono appena delineati,
mentre le membra si estendono con un forte senso di tensione. Il gesto è tutto:
urgenza di esistenza, simbolo della lotta per liberarsi da ciò che costringe. La
quarta scultura è quella della David, realizzata in bronzo e alta 181 cm.
L’opera è approdata simbolicamente nello splendido teatro affacciato sul mare
e, ad oggi, è esposta sulla sommità delle tribune del Teatro Antico, dopo aver
compiuto il giro del mondo a bordo della nave Amerigo Vespucci. L’imponente
opera in bronzo porta con sé il peso di una narrazione epica e contemporanea,
reinterpretando in chiave moderna il mito di David e Golia per raccontare una
storia diversa, ma sempre pregna di coraggio e rivalsa. L’iconografia è
riconoscibile nella postura fiera della figura femminile (che richiama il
celebre David di Michelangelo), nella fionda e nella pietra che stringe tra le
mani — elementi che tornano come segni ricorrenti negli ultimi capolavori
dell’artista. Il progetto della David nasce nel 2021 con un primo bozzetto in
argilla realizzato a mano. Da quell’immagine iniziale sono nate diverse
versioni in argilla e gesso, fino ad arrivare al modello attuale, tradotto in
bronzo attraverso l’antica tecnica della fusione a cera persa. La versione
definitiva, scolpita in marmo di Carrara e alta oltre 4 metri, rappresenterà la
pietra miliare del percorso artistico di Jago, impegnandolo in una vera e
propria impresa.
L’esposizione,
organizzata da Aditus e Civita Sicilia, in collaborazione con BAM, rimarrà
aperta al pubblico fino al 3 maggio 2026.