Alessandria: capitale naturale dell’Italia Napoleonica Al via le commemorazioni del bicentenario 1821 – 2021 Il luogo dove è nato il mito e la leggenda

 





A partire dal prossimo 5 maggio ricorrerà il bicentenario della scomparsa di Napoleone Bonaparte e la città di Alessandria posizionata al centro del triangolo Torino-Genova-Milano - si prepara alle commemorazioni di maggio fino al 13 giugno 2021 grazie ad una serie di eventi che ripercorreranno la storia, l’arte, le opere architettoniche, percorsi turistici napoleonici sul vasto territorio piemontese.

Il legame della città di Alessandria con Napoleone è indiscutibile e nonostante siano molte le città italiane segnate dal passaggio fisico o spirituale di Bonaparte - Imperatore dei francesi e “Re d’Italia” - Alessandria vanta la battaglia vittoriosa di Marengo del 14 giugno del 1800, che creò il mito e rese leggendario il condottiero più famoso della Storia.Una cosa Alessandria possiede che altre città italiane e straniere non hanno: Alessandria ha Marengo e Marengo vuol dire uno dei luoghi napoleonici più importanti d’Europa che lo consacrò Imperatore. Una battaglia iniziata sotto i peggiori auspici e che in poche ore cambiò la storia del mondo, non solamente quelle della Francia o dell’Italia – tant’è che per la grande histoire - fu la battaglia fortunata che aprì la strada che condusse all’Impero e cambiò il destino delle nazioni.
In quegli anni si razionalizzò l’assetto della città e si formarono architetti e ingegneri che trasformarono Alessandria dandole l’aspetto che ha ancora oggi. Napoleone rimase sempre legato al ricordo di Marengo di Alessandria immortalata nel suo immaginario personale per tutta la vita. Quando andò in esilio portò con sé il mantello che indossava quel 14 giugno e fu quello il manto che lo avvolse quando morì. Il ricordo assoluto fino al suo ultimo respiro fu Marengo, parlava di Marengo in continuazione, battezzò col nome Marengo” il suo cavallo preferito, l’arabo bianco-grigio eternato nei quadri che condusse incolume il proprio cavaliere già a Marengo. Napoleone, aveva più di 100 cavalli, ma il suo preferito era questo stallone importato dall’Egitto nel 1799, noto per la sua velocità, robustezza e coraggio, nonostante fosse alto solo 1,5 m, ideale per la statura di Bonaparte.

La Provincia di Alessandria ed il Comune di Alessandria realizzeranno, in accordo con il Comitato per le Celebrazioni Nazionali dedicate al Bicentenario di Napoleone, un video ambientato all’interno del Marengo Museum con l’attore Massimo Bagliani che recita l’ode manzoniana ‘Il 5 maggio’. Il video sarà assemblato ad altre produzioni inviate  da diversi Musei d’Italia ( tra i quali già inseriti il Museo del Figurino storico di Calenzano, La Villa Reale di Monza, il Forte di Bard, il Museo Glauco Lombardi di Parma, l’Archivio di Stato di Milano, il Museo di Altamura, il Museo di Lucca) dal regista Lamberto Lambertini e sarà pubblicato sul sito delle Celebrazioni Nazionali.

Il Comune di Alessandria, celebrerà l’evento storico di Marengo con una spettacolare rievocazione della battaglia, aperta al pubblico. Quest’anno l’evento avrà luogo il 14 giugno, che coincide con i 220 anni dalla battaglia, con oltre 100 rievocatori provenienti da diversi Paesi europei, che si scontreranno indossando le uniformi dell’epoca, muniti di fucili e pistole, oltre ai maestosi cavalli con tanto di cavalieri che sfileranno negli ampi luoghi aperti di battaglia.

Marengo è Alessandria, forse l’unica vera ricchezza di questa città aperta al futuro e Alessandria è Marengo, sempre sul limite della sconfitta, ma viva e tenace. E per molti Marengo fu e rimane la Capitale naturale dell’Italia Napoleonica, tanto che un sognatore dell’epoca qui voleva costruire la Città Ideale dell’Impero.

 

Cosa vedere oggi nei luoghi preferiti di Napoleone


Il Marengo Museum dove è possibile rivivere le suggestioni della celebre battaglia, con l’esposizione di opere d’arte, oggetti d’epoca, libri, documenti, mappe, uniformi, materiali multimediali e molto altro. Suggestivo e scenografico è l’ingresso al museo, costituito dalla “Piramide”. Nel 1805 Napoleone tornò ad Alessandria per rievocare la sua battaglia davanti al mondo. Il giorno prescelto fu, incredibilmente, il 5 maggio e si presentò davanti ad una folla di dignitari e generali con la stessa uniforme che indossava quel fatidico giorno del 14 giugno. Napoleone volle che nella piana di Marengo fosse eretta una grande piramide di pietra che, insieme al sacrificio del generale Desaix e dei suoi uomini, ricordasse eternamente la sua gloriosa vittoria.  La sua costruzione iniziò subito ed erano quasi giunti alla fine dei lavori, ma tornarono gli austriaci e la distrussero. Il Comune di Alessandria costruì una nuova Piramide in ghisa nel 2009, che divenne il simbolo del Museo e della Alessandria Napoleonica.

Oggetti originali esposti: il calamaio usato per firmare la resa austriaca dopo la battaglia di Marengo, la lettera con cui il Generale Berthier annunciava la vittoria di Marengo a Josephine; fra i materiali esposti importanti, i depositi provenienti da istituzioni culturali francesi, come il Musée de l’Armée di Parigi e le donazioni di collezionisti a partire dalla Società Napoleonica di Marengo. Di particolare interesse i venti quadri di Keith Rocco e Christa Hook, historic painters di grande fama; le stampe di Bagetti, armi provenienti dal campo di battaglia. Le uniformi originali, fucili, pistole, cannoni, i diorami realizzati ad hoc, i filmati, le musiche, i percorsi per i bambini, il parco e l’ossario della battaglia e nel cortile d’onore Villa Delavo, la statua di Napoleone Primo Console.
marengomuseum.it

Villa napoleonica Delavo, costruita nel 1847 per ricordare la vittoria di Napoleone e di proprietà della Provincia, è stata completamente ristrutturata e restaurata, riportando alla luce pregevoli dipinti e affreschi. Nel cortile di Villa Delavo è esposto il busto commemorativo del generale Louis Charles Desaix (costruito da Giovanni Antonio Delavo). La villa presenta molte decorazioni prospettiche esterne del Gabetta, e decorazioni interne di Paolo Maggi. Francesco Mensi vi realizzò il grande dipinto de l’”Apoteosi di Napoleone”, di cui oggi è visibile il disegno preparatorio. Nel parco è presente anche la cappella/ossario che il Delavo fece erigere per riunirvi i resti dei caduti, in prossimità del busto di Desaix. Il museo ospiterà per il bicentenario le stanze di Longwood (sede d’esilio di Napoleone sull’isola di Sant’Elena) allestite dai Rievocatori della 27° Divisione Militare e il Generale Berthier, Capo di Stato Maggiore dell’Armée, insieme alla 59° Demì Brigade.

Il ponte sul Bormida, riedificato in periodo napoleonico sopra il Ponte romanico costruito dai monaci benedettini nel XiV secolo. Qui vi passò l’esercito austriaco, prossimo allo scontro contro quello francese.  Alla testa di ponte sorge il platano gigantesco che la tradizione vuole sia stato piantato nel 1800 da Napoleone per onorare i circa 2.000 soldati morti il giorno della battaglia e i 10.000 feriti di entrambi gli schieramenti. Esso ha oltre 200 anni è alto circa 40 metri; le sue fronde coprono un'area di circa 400 m² quando è primavera/estate. L'albero è di proprietà del Comune di Alessandria e protetto dalla Sopraintendenza locale.

Palazzo Ghilini la residenza preferita di Napoleone, è un edificio in stile barocco piemontese uno dei più monumentali del suo centro storico. Deve il proprio nome al suo committente, il marchese Tommaso Ottaviano Antonio Ghilini che lo fece edificare nel XVIII secolo. Il 14 maggio 1859 Napoleone giunge a palazzo Reale (Ghilini), dove qualche giorno prima il generale Canrobert aveva preso alloggio con lo Stato maggiore.

La Cittadella di Alessandria costituisce uno dei più grandiosi monumenti europei nell'àmbito della fortificazione permanente del XVIII secolo, uno dei pochi ancora esistenti e sicuramente uno dei meglio conservati in Europa. È l'unica fortezza di pianura costruita dai Savoia nel XVIII secolo ed è l'unica fortezza europea ancora oggi inserita nel suo contesto ambientale originario. Napoleone Bonaparte, dopo i trionfi della battaglia di Marengo e l'ascesa al trono imperiale di Francia, decise di ampliare e restaurare la fortezza e di circondare la città con nuove difese e otto nuove fortificazioni allo scopo di realizzare una grande base logistica destinata a supportare le operazioni dell'esercito francese schierato nel Nord Italia, lo sviluppo urbano era previsto nell'abitato di Marengo. Durante l'occupazione francese la posizione e l'efficacia delle moderne fortificazioni ha fatto della Cittadella una delle fortezze più spettacolari dell'impero e il più ricco arsenale di tutta Europa. La costruzione e lo stato di conservazione degli edifici napoleonici sono unici. Napoleone voleva fare della Cittadella la “porta orientale” della Francia.

Altri percorsi napoleonici: Novi Ligure dove si combatté la battaglia napoleonica del 1799, Torre Garofoli a Tortona, comando di Napoleone Bonaparte il 14 giugno 1800, il Castello di Piovera, Monte Castello da cui si vede la piana di Marengo, rappresentato nelle stampe dell’epoca, Castellazzo Bormida, la Strada Rossa, cosiddetta per il sangue versato dalle opposte cavallerie il 14 giugno 1800.

In Alessandria: il Museo civico, situato presso un’ala del Palazzo Cuttica di Cassine, ha le sale napoleoniche, la poltrona di Maria Luigia imperatrice, i corali di Pio V, i reperti archeologici, le ricche raccolte di quadri, stampe, fotografie. Le sale d’arte con la raccolta di Giovanni Migliara e gli affreschi del ciclo arturiano.

Nell’enogastronomia: il Pollo alla Marengo, la Polenta di Marengo (marchio di eccellenza De.Co.), i salamini di cavallo e mulo, i rabatòn primo piatto vegetariano tipico della tradizione culinaria alessandrina. I vini del  Monferrato, delle colline tortonesi e del Gavi.



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