ARTE | MILANO, IL RAME PRENDE VITA E SI RACCONTA CON LA COLLEZIONE "ICARO BLU"
Giovedì 18 maggio, ore 18.30, Maison Da Milano, presentazione di “Icaro Blu”
ARTE, LA “SCULTRICE POETESSA” CHE SALDA LE EMOZIONI SUL RAME
La nuova collezione di Edy Gree, dal mito alla solitudine dell’uomo contemporaneo
un messaggio che esorta alla “libertà”: da cercare, scoprire, conquistare
La nuova collezione di Edy Gree, dal mito alla solitudine dell’uomo contemporaneo
un messaggio che esorta alla “libertà”: da cercare, scoprire, conquistare
MILANO - Il racconto della contemporaneità attraverso dodici sculture che parlano dell’uomo. E della sua individualità, che affiora in una quotidianità che imprigiona e lo rende fragile di fronte ai sogni. Una solitudine che s’intreccia con la voglia di trovare l’uscita del labirinto di questo millennio, per iniziare un volo verso l’evasione e la costruzione di una nuova identità.
È dalla mitologia che trae ispirazione la nuova collezione dell’artista Edy Gree, che giovedì 18 maggio, alle ore 18.30 – nei locali di Maison Da Milano (via G. da Milano 6) - presenterà la sua nuova collezione “Icaro Blu”. Un nuovo progetto della “scultrice poetessa” che da sempre, con le sue opere, interpreta il mondo attraverso il linguaggio dei materiali. Sarà il tema della libertà ad essere plasmato con il rame. Deformato, intagliato, spezzato e poi assemblato su una tela nera, che è «silenzio, inizio, assenza che precede la creazione, nulla primordiale da cui la vita può scaturire rinnovata – spiega Edy Gree - elogio del buio, del vuoto e della luce, che mette lo spettatore nella condizione inevitabile di guardarsi dentro».
Una scelta, quella di azzerare la tavolozza cromatica, per far risaltare le ossidazioni naturali della materia che dipingono colori mutevoli e sfumature inedite: «Il rame ha una vita propria – continua l’artista – interagisce con l’ambiente che ci circonda, vibra e si trasforma, offrendo una percezione estetica che si rinnova continuamente».
Così dopo i chiodi, i tessuti, l’acciaio e il cemento (sperimentato nel laboratorio di ricerca di Km Rosso-Italcementi a Bergamo), ecco che è la versatilità del rame a diventare protagonista di un viaggio interiore che racconta un dilemma: quello dell’animo umano, schiacciato com’è tra ambizioni e frenetica rincorsa del presente.
«Questa collezione racconta gli schemi – spesso ciclici – della nostra vita: il labirinto rappresenta una porta aperta verso l’ignoto. Accanto ai drammi, alle difficoltà, al rischio di perdersi al suo interno, l’idea del labirinto lascia comunque la possibilità d’intravedere un’uscita. Il labirinto prende forma con le sue luci e le sue ombre, gli angoli oscuri e i luoghi da cui vedere il sole, una costruzione dell’uomo, nella quale entrare e dalla quale fuggire. Il labirinto è simbolo dei cammini tortuosi della vita o della coscienza. Invita alla ricerca interiore per uscire dallo smarrimento, evoca due tendenze opposte: la liberazione o la prigionia. Siamo tutti “labirinto”, intrigo di viscere e di pensieri contorti. Per uscirne è necessario entrarvi».
È questo il messaggio attuale e autentico dell’artista, che da sempre crea i suoi racconti con la materia, inerte per definizione, dove le trame metalliche si trasformano in palpitante vita: «La speranza, rappresentata dalla luce blu e viola, è un impulso verso il futuro. Questa speranza non è sogno – conclude la scultrice - si basa sul fatto che, così come l’uomo crea e costruisce il labirinto con le sue azioni, con le sue azioni può liberarsi dalla prigionia. La costruzione delle ali è una metafora della trasformazione che l’uomo ha la possibilità di mettere in atto, per rompere le catene che egli stesso ha forgiato e stretto ai propri polsi».
L'esposizione di Edy Gree, stimata e apprezzata a livello internazionale, si svolgerà all'interno di 4 appartamenti totalmente liberi da arredi, per creare un percorso che traduce anche attraverso gli spazi il concept dell’ultima collezione.
EDY GREE | www.edygree.it
Originaria della Polonia, Edy Gree vive in Italia e dal 1994 ricerca, sperimenta, osserva con una sensibilità e un istinto che da sempre contraddistinguono il suo lavoro. Immergersi in una sua opera significa avvertire un forte senso di libertà, che è anche la precisa volontà di condurre chi osserva in spazi non ancora esplorati né mai violati dell’animo umano. Il suo percorso è basato principalmente sulla ricerca nelle differenti espressioni artistiche e nella scelta dei materiali. Le sue opere sono anche forme geometriche ricavate dall’intreccio, dalla sovrapposizione di materiali diversi, tessuto, cemento, ferro, legno, rame. Vincitrice nel 2015 del Premio della Fondazione Mazzoleni “Arte Cinema e Impresa” (Venezia), Edy Gree con le sue collezioni ha ideato una nuova proposta estetica che le ha permesso di farsi conoscere ad un pubblico sempre più ampio, facendosi apprezzare per l’originalità e l’intensità.
Non rammaricarti mai
Per la tua caduta,
O Icaro del volo senza paura.
Perché la più grande tragedia di tutti
È non provare mai la luce che brucia.
Oscar Wilde